Secondo tre medici su dieci le sigarette elettroniche sono uno strumento efficace per la cessazione del fumo, anche se la conoscenza a riguardo è ancora limitata. A dirlo è uno studio pubblicato su Hsoa Journal of Community Medicine and Public Health Care coordinato da Fabio Beatrice, responsabile del Centro Anti Fumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Duecentocinquantasei operatori sanitari europei, di cui il 26,7% italiani, hanno completato una sondaggio online tra aprile e ottobre 2018. Solo il 20,1% aveva ricevuto un training specifico sulla cessazione. Già nel 2016 la sanità inglese si era espressa a favore delle e-cig come strumento per la riduzione del danno.
“Sigarette elettroniche ancora un tabù per molti medici”
Secondo Beatrice, come riporta l’Ansa, “L’argomento della riduzione del rischio o dell’alternativa terapeutica appare come un tabù per il tabagismo e i medici appaiono divisi. Le nuove tecnologie del fumo digitale che mirano ad una riduzione di erogazione dei prodotti della combustione incontrano difficoltà ad essere accettate.Nel timore che il fumo alternativo possa fare male si continua a lasciare che 12 milioni di persone fumino sigarette responsabili di oltre 80mila decessi ogni anno”.
Oggi si usano più i prodotti farmacologici
Secondo i curatori dello studio, “la lotta al tabagismo appare come cristallizzata in una offerta di cessazione senza sostanziali risultati nella mortalità e nel controllo.L’invio ai Centri Anti-fumo è scarsissimo (meno di 13 mila fumatori su circa 12 milioni) e vi è una sottoutilizzazione dei prodotti farmacologici. Ciò suggerisce un’esigenza formativa della classe medica che non escluda una conoscenza del fumo digitale”.