Allerta botulino, Zerbinati: “Le nostre zuppe non sono contaminate”

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Nelle scorse settimane tre richiami pubblicati dal ministero della Salute segnalavano il rischio botulino sulle zuppe con legumi e cereali (a marchio Esselunga, Consilia e Zerbinati) prodotte dalla Zerbinati che ora in una nota ci fa sapere: “Le nostre analisi e quelle dell’Izs del Piemonte escludono la presenza di botulino“.

Ecco la nota dell’azienda: “Non appena ricevuta la segnalazione, l’azienda, con la massima disponibilità e collaborazione, si è attivata in via cautelativa e precauzionale disponendo il ritiro del prodotto dai punti vendita e avvisando l’autorità sanitaria competente. Nei giorni immediatamente successivi alla segnalazione sono state effettuate approfondite ispezioni in azienda da parte dell’autorità competente durante le quali non è stata riscontrata alcuna anomalia o presenza di non conformità sull’intero processo produttivo. Peraltro la stessa autorità competente, pur nel rispetto rigoroso e severo dei ruoli, ha più volte nel passato confermato il suo apprezzamento per la qualità delle procedure di sicurezza alimentare adottate dall’azienda. Va sottolineato inoltre che, a seguito delle analisi svolte sul campione appartenente al lotto in oggetto anche da parte del laboratorio ufficiale (Istituto Zooprofilattico del Piemonte), è stata accertata la totale assenza di contaminazione microbiologica e nello specifico la totale assenza di spore e tossine botuliniche.

Pertanto l’azienda si ritiene totalmente estranea alla problematica, in quanto la presunta contaminazione microbiologica non è – in nessun modo – riconducibile alla sua produzione e alla sua attività, focalizzata da sempre alla soddisfazione e alla tutela dei propri clienti. Zerbinati da sempre opera infatti nel rigoroso rispetto della normativa europea di sicurezza alimentare, curando la formazione dei suoi operatori e applicando le più adeguate procedure per garantire un prodotto conforme e sicuro per la salute dei consumatori”.

Prendiamo atto dell’esito delle analisi e nello stesso tempo speriamo che le autorità sanitarie sappiano individuare quanto prima la fonte del potenziale rischio.