Esselunga richiama zuppa di verdure con legumi e cereali: rischio botulino

Esselunga ha richiamato un lotto della zuppa di verdure con legumi e cereali, prodotta per la nota catena di supermercati, dalla Zerbinati Srl, per un grave e potenziale rischio microbiologico: il lotto richiamato, 20-113 con scadenza 20 maggio 2020, potrebbe contenere botulino. Parliamo di una tossina molto pericolosa per la salute umana capace, nei casi più grave, anche di causare il decesso.

In una nota l’azienda  si raccomanda “di non consumare il prodotto e di riportarlo presso il punto vendita. Per  informazioni, contattare il servizio clienti Esselunga al numero verde 800-666555“.

Allerta lanciato un giorno prima della scadenza

A destare qualche preoccupazione sono i tempi dell’intervento. Il prodotto interessato, venduto in confezioni da 620 grammi, è stato confezionato (e quindi presumibilmente venduto) il 22 aprile, il richiamo è stato diramato da Esselunga il 19 maggio, appena un giorno prima della scadenza del prodotto.

Esselunga: “Zuppa tra gli indiziati per la malattia di una persona”

Quando è stato scoperto il potenziale rischio? Esselunga ci fa sapere che sono intervenuti non appena le autorità sanitarie hanno ipotizzato che la zuppa in questione potesse essere tra gli indiziati dell’intossicazione di una persona finita all’ospedale nei scorsi giorni. Sono in corso analisi di controllo per verificare l’esistenza o meno dell’allerta.

La tossina killer

Il botulismo è una malattia paralizzante causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo microrganismo vive in assenza di ossigeno e produce spore che possono resistere all’ambiente esterno anche per un lungo periodo finché non incontrano condizioni adatte alla crescita del batterio stesso. Oggi il clostridium botulinum si trova ben più frequentemente in preparati di origine vegetale che non in prodotti derivati da animali.
Ogni caso identificato di botulismo alimentare costituisce un’emergenza di salute pubblica e un problema di sicurezza alimentare: esiste, infatti, il rischio concreto che il cibo contaminato, sia di preparazione domestica che industriale, possa venire consumato da molte persone. È necessario, quindi, ritirarlo immediatamente dal mercato o dalle dispense.
Il botulismo alimentare può colpire individui di tutte le età e non è trasmissibile da persona a persona. I sintomi solitamente si manifestano molto rapidamente, da poche ore a pochi giorni dall’ingestione della tossina (6 ore – 15 giorni). Tuttavia, mediamente, il periodo di comparsa dei sintomi è compreso tra le 12 e le 36 ore.
Le persone che hanno ingerito la tossina sperimentano tutti i sintomi tipici di una paralisi neurale: annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica nell’ingerire, secchezza della bocca, debolezza muscolare.
Il trattamento della tossina botulinica è possibile solo con la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. La maggior parte dei pazienti va incontro a guarigione dopo settimane o mesi di terapia di supporto. L’antitossina botulinica è disponibile presso il ministero della Salute. A seconda della dose di tossina ingerita, le manifestazioni cliniche variano da una sintomatologia sfumata a casi molto severi che possono concludersi anche con un esito fatale (circa il 5%).

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