Un’indagine di Essere Animali realizzata in diversi allevamenti e in un grande macello situati in Sardegna documenta numerose illegalità e crudeltà sugli agnelli allevati e uccisi per la carne. Il video, diffuso oggi dall’organizzazione e realizzato con telecamere nascoste, mostra l’utilizzo di pratiche vietate dalla legge e scioccanti ammissioni di allevatori che affermano di uccidere gli agnelli maschi appena nati nei momenti di bassa richiesta di carne, perché antieconomico allevarli.
Due allevatori sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cagliari per il reato di ‘uccisione di animali’, art. 544 bis c.p. L’organizzazione ha chiesto inoltre l’intervento dell’Azienda per la Tutela della Salute – ATS Sardegna e del Ministero della Salute, affinché sia fatta luce sulla sorte di migliaia di agnelli nella regione con il maggior numero di ovini allevati in Italia, circa 3 milioni, la metà del totale. (continua dopo il video)
All’interno del macello situato in provincia di Sassari sono state filmate gravissime negligenze degli operatori, nonostante la presenza sul posto dei veterinari. Per legge agli animali andrebbero risparmiati dolori o ansie evitabili, ma le immagini mostrano agnelli macellati in gruppo, che non possono sottrarsi alla vista dell’uccisione dei loro simili. La iugulazione inoltre dovrebbe avvenire subito dopo un efficace stordimento ma, come mostrato nel video, trascorrono 50 secondi tra le due operazioni. Alcuni agnelli sono storditi in modo inadeguato, si svegliano o comunque sono ancora coscienti nel momento in cui vengono uccisi. Altre volte gli operatori si accorgono che gli animali sono vigili e applicano una seconda scarica elettrica, con ulteriori gravi sofferenze.
Non è la prima volta che Essere Animali diffonde indagini che mostrano l’uccisione degli agnelli in alcuni macelli italiani. Non erano però mai state visitate strutture situate in Sardegna, la regione con il settore ovi-caprino più importante d’Italia.
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“I nostri investigatori sono stati più volte testimoni di pratiche illegali, come le macellazioni di gruppo o l’utilizzo di strumenti di stordimento inefficaci. È accaduto anche in macelli dell’Emilia-Romagna e delle Marche. Ma anche quando abbiamo visitato macelli che rispettavano le leggi, l’uccisione di un animale di poco più di un mese di vita, terrorizzato a causa della separazione dalla madre, è stato uno spettacolo straziante. Per questo, oltre a chiedere alle autorità di indagare sulle problematiche che abbiamo sollevato, rilanciamo anche quest’anno la campagna #IoNonLoMangio, per invitare le persone a trascorrere una Pasqua senza cibarsi di carne”, conclude l’organizzazione.