La rivista scientifica Environmental Health ha pubblicato un riesame di tredici analisi sulla possibile cancerogenicità del glifosato, condotta dal tossicologo Christopher Portier, ex direttore del National Toxicology Program e oggi docente presso l’università di Maastricht, nei Paesi Bassi. I risultati indicano che l’erbicida può provocare differenti tipi di insorgenze tumorali negli animali esposti, come ha scritto oggi il quotidiano francese Le Monde.
La conferma arriva cinque anni dopo la decisione della Iarc di inserire l’erbicida nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene” per l’uomo.
Vale la pena di sottolineare che i test effettuati dalle autorità non possono essere consultati dalla comunità scientifica. Il loro esame è infatti riservato ad esperti di organismi pubblici. Portier è entrato in possesso di questi dati solo nel 2017 quando i deputati hanno ottenuto dal direttore generale dell’Efsa Bernhard Url una copia dei dati di questi studi, ma hanno concordato di non renderli pubblici. Solo dopo la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del marzo 2019 che consente a chiunque di richiedere i dati dell’Autorità che Portier è stato in grado di presentare la sua analisi per la pubblicazione in letteratura accademica.
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