Prosecco Docg, si riapre la guerra del glifosato. Alcuni produttori vogliono tornare a usarlo

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C’è tensione tra i soci del consorzio del prosecco Docg Conegliano-Valdobbiadene. Dopo la notizia dell’Agenzia per la protezione ambientale Usa che ha definito il glifosato “sicuro e non cancerogeno”, Ludovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, ha dichiarato al Tgr: “Riteniamo importante continuare ad usarlo su tutto il comparto agricolo”, facendo andare su tutte le furie i vertici del Consorzio e il governatore del Veneto. Dal 1 gennaio 2019, infatti, i produttori di quest’area, avevano annunciato lo stop all’utilizzo dell’erbicida della Bayer-Monsanto, considerato cancerogeno dallo Iarc, per venire incontro alle richieste di consumatori e degli abitanti che vivono a ridosso delle aeree irrorate dai fitofarmaci sulle vigne utilizzate per produrre il fortunato vino con le bollicine.

Sui social, il Consorzio Valdobbiadene ha risposto così: “È di questi giorni la notizia che l’agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (EPA) si sia nuovamente pronunciata sul glifosato, dichiarando che ‘non vi sono rischi per la salute umana quando il glifosato è usato secondo quanto scritto in etichetta e che non è un agente cancerogeno’. Le prese di posizione di organismi autorevoli come l’EPA sono notizie che rassicurano tutti, così come lo sono i dati che periodicamente diffondono le Autorità sanitarie del nostro territorio, ma si tratta di una buona notizia specialmente per le aree in cui l’uso di questa sostanza è consentito. Nelle colline di Conegliano Valdobbiadene invece, l’uso è vietato. Attendiamo ora anche un pronunciamento delle autorità sanitarie europee, quelle a cui facciamo riferimento, così come lo dovrebbero fare i Comuni del nostro territorio che decisero lo scorso anno di inserire il divieto all’impiego del glifosato nei loro regolamenti di polizia rurale. Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco non farà passi indietro ma solo in avanti”. Anche Luca Zaia, presidente della regione Veneto, ha dichiarato che indietro non si torna e il glifosato è un capitolo chiuso. 

Ma in soccorso della Confagricoltura Veneto, arriva Matteo Zolin, presidente della Coldiretti di Pordenone (alcune aree del Friuli sono deputate alla produzione di prosecco), secondo cui non c’è alternativa economica al glifosato: “Anche all’interno dello stesso Consorzio del Prosecco ci sono voci discordanti. Le nostre aziende si stanno muovendo verso politiche volte a una maggiore sostenibilità ambientale, ma il glifosato si usa e si userà ancora. Ci sono tecnici al lavoro per valutare tutte le alternative, ma i dati che abbiamo in mano ci dicono che sono ancora tutte troppo costose”.