Ma servono a qualcosa le mascherine contro un virus come quello che si è sviluppato in Cina?
Secondo le agenzie sanitarie internazionali indossare una maschera protettiva non è necessario, anche nelle persone ad alto rischio di complicanze. Gli studi clinici non sono riusciti a dimostrarne l’efficacia. Anche i modelli più sofisticati (FFP), dotati di un dispositivo di filtraggio e che coprono la faccia inferiore, non sembrano offrire la sicurezza che ci si aspetterebbe e questo perché le infezioni respiratorie non si diffondono solo dalle goccioline di saliva, ma anche dalle mani, il che rende insufficienti queste maschere.
Diverso il discorso quando all’uso della mascherina si associa il lavaggio delle mani: in questo caso si crea l’effetto barriera.
Quando a indossare la mascherina è, invece, una persona che ha sintomi influenzali, l’efficacia è moderata ma c’è. Lo ha dimostrato uno studio su 37 persone con influenza che hanno tossito con e senza una maschera chirurgica in un dispositivo che misurava la quantità di virus espirata. Indossare la maschera ha dimezzato la viralità. Ma non la ha eliminata, dato che le infezioni respiratorie, come l’influenza o i coronavirus, si diffondono in tre modi:
dalle goccioline di saliva emesse durante la tosse o lo starnuto;
dagli aerosol virali presenti nel respiro;
dalle mani.
Le maschere chirurgiche, non coprendo l’intero viso, consentono il passaggio degli aerosol.Secondo la fondazione Cochrane, il metodo più efficace per fermare i coronavirus è la combinazione di diverse misure:
lavarsi le mani regolarmente;
tossire verso il gomito;
usare tessuti usa e getta;
pulire regolarmente le superfici contaminate;
rimanere a casa fino alla scomparsa dei sintomi.
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