La Francia vieta la castrazione viva dei suini e la macinazione dei pulcini maschi

Il ministro dell’Agricoltura francese, Didier Guillaume, ha annunciato due decisioni molto importanti rispetto due delle pratiche più crudeli nei confronti degli animali da allevamento: a partire dalla fine del 2021, saranno vietate castrazione viva di suinetti e la macinazione dei pulcini maschi. Quest’ultima pratica è particolarmente odiosa, perché condanna a morte i cuccioli di sesso maschile nati da galline ovaiole, perché non utilizzabili per produrre uova e nemmeno per farne carne da vendere. I suinetti invece vengono castrati, per evitare che la carne emetta un cattivo odore quando viene cotta, a causa della presenza di due ormoni maschili. Nel frattempo che gli obblighi entrino in vigore, le aziende dovranno trovare alternative economicamente valide.

Le alternative meno cruente

Nel caso della castrazione a vivo dei suinetti, esistono alcune alternative: l’allevamento di maschi interi, in cui le carcasse con odore sgradevole andrebbero scartate dagli allevatori;
l’anestesia dei suinetti durante la castrazione seguita dall’uso di analgesici per ridurre il dolore post-operatorio o immunocastrazione di maschi con un vaccino. Secondo Que Choisir, “i primi due sono costosi e il terzo ha destato preoccupazione per molto tempo” e “Il ministro non ha fornito risposte sull’impatto finanziario e sul possibile aumento dei prezzi che si tradurrà per il consumatore”. Per quanto riguarda i pulcini maschi, l’industria lavora per riuscire a identificare il sesso del pulcino prima che nascano, ma la tecnica non è ancora applicabile su larga scala nonostante ingenti finanziamenti pubblici (4,3 milioni di euro stanziati nel 2017). Il divieto di macinazione “è stato attuato contemporaneamente in Francia e in Germania”, specifica il ministro, e un consorzio franco-tedesco è stato creato per avanzare sulla distinzione del sesso in ovo.

Ambientalisti soddisfatti a metà

Come riporta Que Choisir, le associazioni per la protezione degli animali hanno reagito immediatamente. Se accolgono con favore gli annunci sulla castrazione dei suinetti e lo schiacciamento dei pulcini, criticano la vaghezza di altre misure. Il CIWF deplora “il completo oblio delle gabbie” e “l’assenza di misure di accompagnamento” per gli allevatori. Welfarm (un’altra ONG che lotta per la protezione degli animali da allevamento) continua a chiedere “una vera e propria cessazione della castrazione” e attende che gli annunci siano seguiti da testi normativi.