Caro Salvagente, a novembre 2018 ho cambiato casa e ho chiesto il trasloco del numero di telefono e della fibra alla nuova abitazione al 187. La risposta è stata che non si riusciva a trasferire se non passando ad adsl pertanto mi consigliavano di fare un nuovo contratto fibra.
Faccio nuovo contratto e disdico il vecchio con raccomandata 13/11/2018 in cui specificavo di aver cambiato abitazione e inserivo il nuovo indirizzo chiedendo di restituire il vecchio modem che pagavo a rate.
Oggi mi è arrivata un sollecito di pagamento di bollette non pagate di 365.84 €. Come mi devo comportare?
Luigi Tommasino
Caro Luigi, ecco come ci ha risposto Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia.
Per i traslochi, purtroppo c’è questa procedura, quando parliamo di tecnologia fibra. Il problema, in questo caso, è stato generato dalla gestione della pratica: il cliente acconsente a sottoscrivere il nuovo contratto, a causa dei problemi tecnici che gli sono stati prospettati in fase di trasloco.
La buona gestione del cliente, richiede che nel momento in cui il Sig. Tommasino, cessa il vecchio contratto, sempre perché “costretto”, il gestore debba mettere in atto tutte le buone pratiche necessarie ad evitare quello che invece sta subendo il lettore e cioè la richiesta di somme, di non ben precisata natura, che gli vengono sollecitate da un recupero crediti. In sostanza, ritengo che queste somme derivino dai costi di chiusura del contratto e dall’addebito delle rate residue del vecchio modem.
È evidente che Tim non ha assolutamente considerato la situazione concreta del suo cliente. A questo punto, il Sig. Tommasino, deve aprire una formale contestazione scritta con il gestore, per mettere in evidenza tale situazione, chiedendo l’annullamento di tutte le somme che derivino dalla chiusura del precedente contratto, visto che è stato obbligato a fare ciò, a causa di limiti tecnici dello stesso gestore e perché, evidentemente, conveniva anche all’operatore, far fare un nuovo contratto invece che un trasloco.
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Tale contestazione va inviata anche alla società di recupero crediti che gli sta chiedendo il pagamento di questi importi, così che venga messa a conoscenza di quanto si sta facendo e sospenda la riscossione.
Se Tim non rispondesse alla contestazione avviata, il sig. Luigi, potrà procedere con l’avvio della procedura di conciliazione sulla piattaforma di Conciliaweb.