Bisfenolo A, con nuovo metodo di rilevazione l’esposizione è quasi 20 volte maggiore

Bisfenolo a

Un recente studio che ha misurato con una nuova tecnica la presenza di bisfenolo A in contenitori di vario tipo rivela che le rilevazioni precedenti potrebbero averla ampiamente sottostimato. Il bisfenolo A (Bpa) è un interferente endocrino associato a problemi di fertilità e tumori e ampiamente usato per rendere più dura la plastica, prevenire la corrosione dei metalli e rivestire la carta, per questo è spesso presente in lattine di cibo, nelle attrezzature mediche e nelle bottiglie d’acqua di plastica dura.

Come si misura normalmente la presenza di Bpa

La nuova analisi pubblicata su The Lancet Diabetes & Endocrinology si basa su una tecnica diversa di misurazione. A spiegare la differenza è Consumer Reports, che riporta la notizia: “Quando il tuo corpo è esposto al Bpa, inizia a scomporlo rapidamente. Ciò significa che la maggior parte di ciò che si trova nelle urine umane, che viene spesso utilizzato per monitorare l’esposizione, non è lo stesso Bpa. Invece, ciò che viene trovato sono i metaboliti o quello in cui viene scomposto il Bisfenolo. Fino a poco tempo fa, i ricercatori non potevano misurare direttamente quei metaboliti. L’unico modo in cui potevano determinare i livelli di esposizione nell’uomo era indirettamente, convertendo i metaboliti in Bpa”.

Il nuovo studio

Ma negli ultimi anni, hanno iniziato a emergere nuovi metodi diretti, in modo che “in un colpo solo, si misura il Bpa e i suoi metaboliti”, afferma Roy Gerona, assistente professore presso la School of Medicine presso l’Università della California di San Francisco, che gestisce il laboratorio di tossicologia clinica e di biomonitoraggio ambientale dell’UCSF. Tuttavia, questi metodi non sono ancora stati ampiamente adottati. Gerona, l’autore principale del nuovo documento, ha lavorato per anni su un metodo diretto per misurare i metaboliti del BPA. Nel nuovo studio, lui e i suoi collaboratori hanno usato entrambe le tecniche per analizzare i campioni di urina raccolti da 29 donne in gravidanza, cinque donne non in gravidanza e cinque uomini. Il nuovo metodo diretto ha rilevato livelli di Bpa quasi 19 volte superiori a quelli rilevati utilizzando il metodo indiretto. E sembrava che maggiore fosse la concentrazione di Bpa, più il metodo indiretto lo sottovalutasse.

Dati da verificare ad ampia scala

Jonathan Martin, professore nel dipartimento di scienze ambientali e chimica analitica dell’Università di Stoccolma, che non ha partecipato al nuovo studio, commenta su Consumer Reports: “Se le conclusioni sono vere e possono essere generalizzate ad altre popolazioni, le comunità di ricerca e di regolamentazione di tutto il mondo hanno sistematicamente sottovalutato i rischi per la salute posti dal Bpa, forse con un margine piuttosto ampio”. Adesso i risultati pubblicati dal nuovo studio devono essere verificati su un campione più ampio.

 

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023