Sei italiani su dieci sono d’accordo a introdurre almeno una delle due tra plastic e sugar tax. Proprio nei giorni in cui dal governo fanno sapere che la tassa sulla plastica verrà rimodulata in maniera meno penalizzante per le aziende, un sondaggio commissiato da Facile.it a mUp Research Norstat chiarisce la tendenza dell’opinione pubblica a riguardo.
Secondo l’indagine il61,3% degli intervistati con almeno una di esse. Nello specifico, il 41,1% si è dichiarato a favore dell’introduzione di entrambe le tasse, il 13,6%della sola plastic tax, il 6,6%della sola sugar tax. Di contro, il 27,2%dei rispondenti, pari a 11,9 milioni di italiani, si è dichiarato contrario ad entrambe le tasse.
Le ragioni del sì e del no
La maggior parte dei favorevoli (70,1%) ritiene sia giusto disincentivare con una tassala produzione e l’uso di prodotti potenzialmente dannosi per l’ambiente e la salute. Questa motivazione è sostenuta maggiormente dalle donne(74,9% contro il 65,2% del campione maschile) e dai giovani(82,6% tra i rispondenti con età compresa tra i 25 e i 34 anni). Il 50,1%di chi si è pronunciato a favore dei provvedimenti allo studio del Governo ritiene che le nuove tasse possano davvero far cambiare il comportamento dei cittadini; motivazione più sentita dagli uomini (55% versus 45,2%) e dai rispondenti nella fascia 55-64 anni (56,2%). Per il 39,4%, infine, la tassa potrebbe far cambiare il comportamentodelle aziende che producono tali prodotti. Tra gli 11,9 milioni di italiani contrari, invece, il58,9% ritiene sia solo un modo per fare cassa, mentre il 34,6%,pur condividendo il principio di disincentivare la produzione e l’uso di prodotti dannosi, non crede sia questo il modo corretto per raggiungere l’obiettivo.
La spesa cambierà
Se guardiamo alla sola plastic tax, quasi 8 rispondenti su 10 hanno detto di essere intenzionati a ridurre, se non eliminare, l’acquisto dei prodotti colpiti dai rincari (77,9%), suddivisi tra coloro disposti a cambiare abitudini d’acquisto perché consapevoli che si tratti di prodottidannosi per l’ambiente (44,2%)e coloro che lo farebbero solo per risparmiare(33,7%). Sono invece 4,4 milioni gli italiani che dichiarano di essere disposti a continuare ad acquistare tali prodotti anche in caso di aumenti (10,2%). Puntando l’attenzione sulla sola sugar tax, il quadro complessivo non varia di molto; il 47% dei rispondenti ha affermato di essere disposto a ridurre, o addirittura smettere di comprare i prodotti colpiti dai rincari per ragioni di salute. La leva del risparmio sembra avere meno presa dato che solo il 24% ha detto di essere disposto a cambiare abitudini per ragioni economiche. Non è invece disposto a rinunciare a tali prodotti l’11,7% dei rispondenti, che ha dichiarato di non voler modificare le proprie abitudini anche se ci saranno rincari.
Le novità sulla plastic tax
Secondo quanto ha appreso l’Ansa, come primo passo all’interno del piano per la plastica sostenibile, la tassa sarà ridisegnata, con una riduzione di gettito del 70% (a circa 330 milioni nel 2020) e un rafforzamento della sua funzione di incentivo al riciclo, al riuso e all’innovazione. Saranno esclude dalla nuova imposta anche la plastica riciclata (come è già per la biodegradabile e compostabile) e tutti i dispositivi medici e gli imballaggi di medicinali, incluse le siringhe.
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