Due anni di tempo a partire da gennaio 2020 per mettersi in regola ed avere in casa un televisore (o un decoder) che supporta la tecnologia DVB-T2. Entro il 30 giugno 2022, infatti, i network televisivi, ad eccezione di Rai e Mediaset, dovranno abbandonare completamente l’utilizzo delle frequenze sulla banda dei 700 MHz in modo che siano rese disponibili per la connettività 5G. La liberazione dei 700 MHz da parte dei network imporrà la necessità di acquistare una smart TV o un decoder compatibili se si vorranno continuare a vedere i programmi televisivi.
Per agevolare l’acquisto il ministero dello Sviluppo economico ha dato l’ok al decreto congiunto con il Mef (prossimo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), che mette sul piatto 151 milioni utili a sostenere l’acquisto di decoder e smart tv in grado di supportare la tecnologia DVB-T2, al via dal 2020. In pratica, a partire da dicembre e per due anni, gli italiani a basso reddito potranno usufruire di un contributo statale di circa 50 euro utile per mettersi in regola con la nuova tecnologia destinata a cambiare le modalità di ricezione del segnale digitale terrestre, attualmente agganciate al modello DVB-T1.
La misura spetta a chi ha un reddito Isee di I fascia, cioè non superiore ai 10.632 euro, o di II fascia, fino ai 21.256 euro. Il bonus inoltre può essere richiesto solo da un membro per nucleo familiare. Per ricevere lo sconto è necessario presentare direttamente al venditore la richiesta di contributo, con un’autocertificazione che indichi il nucleo familiare, la fascia Isee di appartenenza e la dichiarazione che i componenti dello stesso nucleo non hanno già usufruito del bonus.
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