Un fuori pasto “da coccole”. Ecco perché tutti cediamo al comfort food

Spaventate dalla consapevolezza crescente dei rischi del junk food, il cibo spazzatura, molte industrie alimentari stanno tentanto l’operazione di maquillage di trasformarlo in comfort food, un cibo da coccole. Ma perché, specie di sera, cerchiamo uno spuntino “da coccole”? E cosa scatta quando ce lo concediamo magari sedotti da uno spot serale che non a caso ci invita a consolarci in questo modo?

Spesso mi accusano mangiare troppi junk food, ma io scelgo alimenti che mi coccolano, penso di fare un buona scelta

VERO Molti credono che tutto quello che ci piace mangiare sia del cibo “spazzatura” e che, di conseguenza, non possa essere salutistico. In realtà si scelgono dei cibi che sono noti come “comfort food”. Il loro stesso nome ricorda che lo scopo è dare un immediato senso di benessere spesso collegato a un bel ricordo o a una persona. È una cosa comune che mangiando una pizza speciale o le polpette di mamma ci si senta meglio e a questo serve il “comfort food” ovvero il cibo che serve a confortare, coccolare e a consolare. Non serve una ricetta o un piatto speciale, ma deve ridonare al cervello odori, gusti, sapori tali da richiamare una festa, un bacio, un sorriso del passato. Lo junk food, il “cibo spazzatura”, comprende quegli alimenti notoriamente da evitare perché ricchi di conservanti, grassi saturi e non, tanti zuccheri semplici e inutili coloranti. Il junk food è decisamente di origine industriale e si compra per fare festa o per divertirsi, spesso costa poco,  è in offerta e riceve molti aiuti dalla pubblicità che induce un loro consumo non salutare. I comfort food sono, invece, il nostro “orsetto Teddy” sono il nostro “cibo transizionale” che permette di accettare la realtà che ci circonda tamponando i traumi che ci offre e capace di far superare dei momenti tristi.

Non si compra cibo spazzatura scambiandolo per del “comfort food”

FALSO Ognuno trova la sua consolazione dove trova il suo cibo transizionale per cui anche delle patatine fritte, delle bibite gasate etc. possono dare quel senso di autoconsolazione che è di aiuto. Questa scelta deriva dall’innata pigrizia che fa ritrovare in un carrello cioccolata, patatine o snacks il compagno consolatorio del divano prenotturno. Purtroppo, lo scoprire che a lungo andare questa scelta è un vero delitto per la nostra salute, perchè si facilita il diabete oppure l’ipercolesterolemia ad esempio, provoca dei gravi traumi che mettono in discussione il comfort food e gli fanno perdere il ruolo di cibo consolatorio per cui era nato. Esistono dei comfort food salutistici che sono capaci di aiutare lo spirito e, in modo altrettanto importante, di non creare problemi di salute sul lungo periodo. Il comfort food non serve a dare calorie né a sfamare, ma ha lo scopo di rassicurare, di riportare alla mente dei momenti indimenticabili riducendo lo stress accumulato nella giornata.

Scelgo come comfort food solo dei prodotti di alta qualità

VERO Se lo scopo del comfort food è quello di consolare sarebbe bene scegliere quanto di più buono esista sul mercarto. Ad esempio, se la cioccolata rappresenta il cibo transizionale, anziché scegliere una cioccolata industriale si opti per una artigianale. I vantaggi sono che ne consumeremo meno perché più costosa e il suo valore sensoriale la renderà indimenticabile ai sensi. Se la fetta di pane spalmata con della crema rende sereni e meno stressati, provare a scegliere del pane integrale con una crema o una marmellata di eccellenza renderà il “conforto” ancora più efficace e utile. I dolci sono di solito  i comfort food che accompagnano nelle serate in cui Teddy si fa strada da solo e allora meglio un gelato gustoso, un topping di qualità, un biscotto speciale e l’effetto rilassante e rigenerante sarà più duraturo e memorabile. Il cibo – oramai è ben chiaro – aiuta a stare meglio e a prevenire alcune patologie, ma il cibo è anche necessario per alimentare l’anima e lo spirito. La locuzione più nota è “mens sana in corpore sano” ma il suo senso è palindromo per cui anche il corpo per essere sano desidera una mente sana. Il cibo è un antidepressivo naturale e può curare i disturbi dell’umore, dell’ansia e della depressione aiutando anche il fisico a rinforzarsi. Uno dei problemi dei comfort food è dove si consumano ovvero il divano perché sono gli alimenti della fine giornata dove il divano e l’orsetto Teddy si alleano per farci abusare di questi comfort food e farne perdere la loro funzione consolatoria.

Il mio premio alla fine di un progetto faticoso è spesso un cibo consolatorio

VERO Il comfort food è spesso sinonimo di premio che ci diamo per un giorno speciale. Dovrebbe collegarsi a qualcosa di positivo per la nostra salute come ridurre il fumo o il consumo di bibite gasate, usare di più le scale etc. Nell’ombra si nasconde l’errore di considerare un prodotto senza grassi, più ricco di fibre oppure biologico come un comfort food in altre parole il coccolarsi con un prodotto che ci libera dal senso di colpa di consumarlo. Le azienda hanno compreso che il make up di un prodotto industriale, rivisitato come  “light”, non trasforma uno junk food in un prodotto salutistico ma può farlo diventare un “guilt free comfort food”. Tradotto significa cibi di conforto capaci anche di non farci sentire in colpa pur non essendo salutari. Questo nuovo tipo di cibo usa il nostro bisogno di conforto liberandoci dal senso di colpa di usare degli alimenti non salutistici e che sono proposti dalle aziende come la soluzione ideale per cibo e spirito.

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