Clorpirifos nelle scuole, i genitori: “Abbiamo capito subito dalla puzza”

PESTICIDI

“E’ assurdo che un’amministrazione pubblica utilizzi un tal grado di superficialità nell’affrontare una faccenda di salute pubblica”. E’ il commento di Franca Maragoni, insegnante e vice presidente del Wwf Terracina, alla chiusura di 11 plessi di due istituti comprensivi di Sabaudia avvenuta nelle scorse settimane.

La vice presidente ha seguito da vicino la vicenda e ci ha aiutato a ricostruire l’esatta dinamica degli avvenimenti. Le analisi dell’Arpa Lazio – che hanno evidenziato la presenza di tracce dell’insetticida clorpirifos – sono state eseguite dopo che i ragazzi frequentanti gli Istituti hanno accusato malori, dal mal di testa al vomito. Prima dell’avvio delle lezioni, i locali erano stati sottoposti ad una disinfestazione generale: poi i ragazzi si sono recati a scuola e hanno sentito nell’aria una puzza insopportabile. “Hanno iniziato ad accusare i primi malori – spiega la Maragoni – e quando i genitori sono andati a prenderli hanno riconosciuto l’odore acre dell’insetticida“. Sabaudia è un territorio a vocazione agricola e la maggior parte dei genitori di quei bambini lavorano nei campi dove l’uso del clorpirifos è ancora ammesso. A differenza degli ambienti indoor dove il suo uso è vietato da almeno 15 anni.

Allora la domanda viene spontanea: come è possibile che il comune di Sabaudia abbia affidato ad una ditta la disinfestazione di un locale pubblico frequentato dai bambini senza occuparsi di leggere e visionare la scheda tecnica dei prodotti che venivano utilizzati? A chiederlo è proprio la Maragoni che punta il dito verso la superficialità nella gestione della cosa pubblica. “Ammesso che da parte della ditta ci sia stato un errore nell’uso di un prodotto sbagliato, sarebbe stato necessario avvisare in tempo comune e istituto scolastico in modo che avrebbero potuto evacuare i locali. Ciò non è stato fatto e i bambini sono stati esposti all’insetticida per 6 ore di fila”. Per il momento non è in programma uno screening sugli effetti dell’esposizione all’insetticida nei bambini ma quel che è certo è che i sintomi avvertiti dai ragazzi sono riconducibile ad un avvelenamento e non si possono escludere danni neurologici. E’ appurato, infatti, che il clorpirifos è un insetticida neutossico: le sue tracce scompaiono dai sangue entro poche ore ma riescono a raggiungere anche in breve tempo la membrana celebrale e il danno – se c’è stato – è ormai fatto.