“Usciamo dai proclami, usciamo dagli approcci un tanto al chilo: il Ceta è in vigore”. Con queste parole, dette alla trasmissione Circo Massimo di Radio Capital, il neo ministro all’Agricoltura Teresa Bellanova, annuncia di voler tirare dritto sulla ratifica italiana del trattato di libero scambio tra Canada e Ue. Pochi giorni fa le parole di apertura del ministro su Ceta e Ogm avevano scatenato la reazioni degli ambientalisti e del M5s, preoccupati per gli effetti su sicurezza alimentare e diritti dei lavoratori.
Manca la ratifica dell’Italia
Ma Bellanova non fa marcia indietro. Il riferimento al trattato “in vigore” è un’affermazione parziale. In realtà è entrato in funzione solo in parte in via sperimentale, dopo l’ok dell’Unione europea, ma spetta ai singoli stati accettare anche le parte più controverse (come l’armonizzazione degli standard di produzione alimentare), tramite una ratifica. Decisione che fino ad ora l’Italia non ha preso, al contrario di altri paesi tra cui la Francia.
“Eccellenza al centro del mio programma”
“Dobbiamo ragionare con i produttori – ha continuato Bellanova – non per fare chiacchiere ma per individuare se e dove ci sono criticità, sapendo che qui c’è una ministra che mette al centro del suo programma la valorizzazione dell’eccellenza, delle nostre tipicità e dell’identità territoriale”. Peccato non trovare tra le parole del ministro alcun riferimento anche alla salubrità e alla sicurezza delle scelte in materia agroalimentare.