Non è efficace e può provocare effetti collaterali anche gravi. La crioterapia, sempre più diffusa e non solo a livello professionistico, è stata bocciata in Francia dall’Inserm, l’Istituto nazionale di salute e ricerca medica. Parliamo di una tecnica di esposizione a freddo estremo (fino a -170 ° C) per non più di 2-3 minuti attraverso delle apposite vasche dopo aver affrontato diverse fasi di “avvicinamento” al freddo intenso. La crioterapia, inizialmente usata per gli atleti per “rimediare” a qualche strappo muscolare o contusione, è scelta anche da comuni mortali che – al costo di 70-100 euro a seduta – cercano un rimedio contro tendiniti, psoriasi, disturbi del sonno, stress invalidante e via elencando.
In un recente rapporto l’Istituto non usa mezzi termini sulla crioterapia: “I risultati sono deludenti. Da un lato, quando favorisce un effetto positivo, questi risultati sono modesti e misurati solo a brevissimo termine. D’altra parte, la qualità metodologica degli studi lascia molto a desiderare. In definitiva, la revisione sistematica degli studi sull’efficacia della crioterapia mostra che i dati disponibili sono molto pochi sia in termini di quantità che di qualità”.
Altro elemento critico secondo l’Inserm è la mancanza di standard nella pratica. Così, secondo gli autori “nessuno sa quanti minuti esattamente il corpo dovrebbe essere esposto, a quale temperatura, se procedere all’improvviso o gradualmente, con che frequenza”.
Di fronte a queste incertezze, un punto è chiaro gli effetti collaterali potenzialmente gravi, come le ustioni, che sono state riscontrati. Inserm ne ha identificato altri: “Mal di testa o accentuazione del dolore presente, orticaria cronica da freddo, pannicolite, intolleranze digestive, diversi casi di ictus amnesico, un caso di dissezione dell’aorta addominale”.
Dopo tutto questo, l’Inserm suggerisce che la crioterapia dovrebbe essere controllata dalle autorità sanitarie.
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