Cambi operatore? Wind Infostrada ti fa pagare dazio

Caro Salvagente

ho un problema nel cambio di gestore da Infostrada a altro operatore. Ho firmato un contratto con Wind Infostrada il 07/06/2015 per fibra ottica e telefono fisso. Per il primo anno la tariffazione era ogni quattro settimane per l’importo di €24.90. Le fatture erano sempre bimestrali e avevano sempre un importo differente.
A partire dal bimestre agosto-settembre 2018 la fatturazione è stata sempre bimestrale e fissa a 77.33 euro mentre in seguito all’entrata in vigore della legge sulla fatturazione mensile gli importi sono cambiati. E pensare che in sede di contratto il commesso mi aveva assicurato che per due anni l’importo non sarebbe cambiato. Ieri mi è arrivata l’ultima fattura di infostrada dal 22 maggio al 22 luglio 2019 dell’importo di 185.34 euro, dove nel dettaglio viene addebitato il costo del modem, il costo per passaggio ad altro operatore, il costo totale del mese (nonostante la migrazione al nuovo operatore sia avvenuta il 16 luglio).
Ho chiamato al numero di Wind Infostrada e l’operatore mi ha detto che il contratto era a 30 mesi non a 24, e il costo di migrazione era da contratto. Ho controllato i documenti firmati in negozio dove ho fatto il contratto e non c’è nulla di chiaro, se non in un trafiletto piccolo dove dice “il cliente si impegna a pagare il suddetto apparato (il modem) in una rata di 0 euro 30 rate al mese posticipate di 0 euro e una rata finale di 75 euro”.
Non leggo da nessuna parte del costo di migrazione. Insomma Infostrada non ritiene di non aver sbagliato, io invece sono molto insoddisfatta e non intendo assolutamente pagare né il costo del modem né le spese di migrazione. Secondo voi cosa posso fare? A chi posso chiedere aiuto per essere tutelata?

Barbara Tamponi

Cara Barbara la sua storia è simile a molte altre e questo significa che le compagnie continuano con questa politica della poca trasparenza e delle trappole in danno al consumatore. Abbiamo chiesto un parere a Valentina Masciari, responsabile Utenze di Konsumer Italia. Ecco cosa ci risponde:

Siamo difronte alla solita mancanza di chiarezza e di informazioni esaustive per il  cliente che sottoscrive un contratto e il caso della signora Tamponi ne è l’esempio concreto. Andando per punti: relativamente alla differenza dell’importo fatturato su ciascuna fattura di periodo, per rispondere in modo più compiuto, avrei bisogno di vedere le fatture stesse ma, per esperienza, mi spingo a dire che è diventato quasi normale avere fatture Wind che lievitano nel tempo, senza un apparente motivo, se non poi scoprire che sistematicamente variano i costi senza che il cliente abbia ben chiaro cosa stia succedendo.

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Sull’aspetto della durata del vincolo, sia che la scadenza fosse a 24 mesi o a 30 mesi, il periodo comunque è stato ampiamente superato. Da quanto risulta dalle condizioni contrattuali, per il modem la signora ha sottoscritto un vincolo di 30 mesi con rate mensili pari a zero per poi dover corrispondere la rata finale, che suppongo avrebbe dovuto pagare in qualunque momento fosse avvenuta la cessazione, pari a 75 euro. In base a questo, quindi, questa cifra legata al modem, è dovuta. I canoni del piano, vanno invece corrisposti fino al giorno in cui il contratto è rimasto attivo con Wind Infostrada, e cioè il 16 luglio.

Relativamente ai costi di cessazione, in base alle nuove disposizioni introdotte da Wind, il costo previsto, inteso come costo sostenuto per trasferire il servizio,  è in genere,  per l’ipotesi di passaggio ad altro operatore,  di 55 euro per contratti voce e dati Adsl o Fibra Fttc (fibra ottica mista rame – i cavi della fibra arrivano fino al cabinet presente sulla strada, mentre il collegamento nelle abitazioni rimane quello già esistente in rame).  Queste le regole generali, bisognerebbe poi sempre vedere nel dettaglio la fattura. Ad ogni modo, in tale ottica, i costi in questione,  sono dovuti e sottoscrivendo il contratto, sono stati accettati dal cliente.

Comunque, se ci fosse qualcosa che si ritiene non corretto, bisogna formalmente, per iscritto, contestare la fattura  e nel caso in cui la risposta fosse insoddisfacente, ricorrere alla conciliazione magari paritetica, per abbreviare i tempi. Purtroppo, bisogna sempre porre la stessa attenzione che si riserva alla verifica dell’offerta commerciale che si sottoscrive, alle varie condizioni contrattuali legate a questa; solo così si possono limitare le eventuali sorprese che ci riserva la chiusura di un contratto. Di certo, poi, sperare che questi dettagli vengano forniti direttamente dal gestore insieme alle vantaggiose tariffe che ci promettono, sarebbe veramente un ottimo traguardo verso l’effettiva trasparenza del contratto e la piena consapevolezza del consumatore.