La Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha recentemente approvato all’unanimità una risoluzione che impegna il governo ad attivarsi affinché sia possibile etichettare la carne di coniglio indicando, oltre all’origine, anche il metodo di allevamento, valutando inoltre l’opportunità di incentivare sistemi più rispettosi del benessere animale.
Lo rende noto il Ciwf Italia, onlus che dal 2014 è impegnata in una campagna per chiedere la fine dell’uso delle gabbie negli allevamenti di conigli italiani: “È molto positivo che la Commissione Agricoltura abbia votato all’unanimità una risoluzione che finalmente tiene in considerazione sia il benessere animale come fattore imprescindibile per la competitività del made in Italy, sia le richieste dei consumatori di poter scegliere prodotti più rispettosi degli animali”.
L’Iniziativa dei Cittadini Europei ‘End the Cage Age’, lanciata da Ciwf nel settembre 2018 insieme ad altre 170 organizzazioni di cui 20 italiane, che si concluderà il prossimo 11 settembre, ha già raccolto 1,2 milioni di firme, “dimostrando quanto la fine dell’uso delle gabbie negli allevamenti sia un argomento che sta a cuore agli europei, oltre che agli italiani”. In Italia, oltre il 95% dei 21 milioni di conigli allevati ogni anno, trascorrono la loro vita in gabbie di batteria o arricchite. “Speriamo – conclude la nota – che anche i produttori italiani di coniglio, che finora hanno tenuto scarsamente in considerazione l’istanza etica dei consumatori, inizino a indirizzarsi verso sistemi più rispettosi del benessere animale, così come sta accadendo in altri paesi”.