Il biossido di titanio utilizzato come additivo alimentare non è un rischio per la salute. E’ la conclusione cui è giunta l’Efsa che era stata incaricata dalla Commissione europea di valutare nuovamente l’E171 dopo le conclusioni cui è giunta qualche mese l’Anses secondo cui andrebbe limitata l’esposizione al biossido di titanio.
Ad aprile di quest’anno, l’Anses ha condotto una revisione sistematica di 25 studi scientifici condotti dopo il 2016: nessuno di questi aveva confutato o confermato la tesi dell’Agenzia, ovvero che si tratta di un additivo potenzialmente cancerogeno per l’uomo. Da qui, la decisone del governo di vietare l’immissione sul mercato di prodotti alimentari contenenti biossido di titanio a partire dal 1 gennaio 2020.
In seguito a questa pubblicazione, la Commissione europea ha chiesto all’Efsa di fornire un’assistenza scientifica e tecnica urgente in merito al parere emesso dall’Anses. L’Efsa conclude che il parere dell’Agenzia pubblicato nell’aprile 2019 non individua nuove importanti scoperte che annullerebbero le conclusioni formulate nei precedenti due pareri scientifici sulla sicurezza del biossido di titanio (E 171) come additivo alimentare rilasciato dalla Gruppo Ans dell’Efsa nel 2016 e nel 2018.
Il parere Anses ribadisce le incertezze e le lacune di dati precedentemente identificate, che sono attualmente affrontate nel contesto delle attività di follow-up originate dalle precedenti valutazioni dell’Efsa e delle loro raccomandazioni. Oltre agli aspetti per i quali il lavoro di follow-up è attualmente in corso, l’Anses raccomanda ulteriori studi sulla genotossicità in vivo. L’Efsa ritiene che questa raccomandazione dovrebbe essere rivisitata una volta completati i lavori in corso sulla caratterizzazione fisico-chimica dell’additivo alimentare biossido di titanio (E 171).