Il chiarimento su una comunicazione riguardo i rimborsi per le bollette a 28 giorni da parte di Tim, che il Salvagente ha raccontato come ambigua e fuorviante, è l’occasione per scoprire che la compagnia si è attivata per rimborsare i giorni erosi in bolletta anche agli ex clienti, che nel frattempo hanno chiuso il contratto o sono passati a un altro operatore, oltre che ai clienti che ne hanno diritto.
Per chi non vuole le compensazioni alternative
È sicuramente una buona notizia, che ha però bisogno di qualche spiegazione. Innanzi tutto, la parola magica che apre le porte dei rimborsi in breve tempo è “conciliazione”. Come molti lettori sanno, il 4 luglio si è svolta l’udienza al Consiglio di Stato in merito alla richiesta degli operatori di evitare il rimborso automatico in bolletta, come richiesto dall’Autorità garante per le comunicazioni, ma la sentenza dovrebbe arrivare entro metà luglio. Nel frattempo, come scrive lo stesso operatore all’Agcom, per chi non volesse approfittare delle compensazioni alternative (navigazione, chiamate, servizi gratis per alcuni mesi) messi in campo in cambio del rimborso, “Tim ha adottato, sempre da giugno 2019, specifiche procedure, straordinarie e semplificate, per agevolare la più celere lavorazione delle richieste pervenute attraverso i suddetti canali conciliativi”.
Come fare col Corecom
I canali conciliativi sono il Corecom e la conciliazione paritetica, entrambi gratuiti. Vediamo come funziona: “Nel caso dei Corecom, il cliente può procedere attraverso la presentazione di una richiesta mediante accesso alla piattaforma ConciliaWeb, compilando il formulario UG per avviare la procedura di conciliazione”.
 Come fare con i tavoli paritetici
Nel caso della paritetica, il cliente può procedere tramite la presentazione della domanda di conciliazione, rivolgendosi ad una delle associazioni dei consumatori firmatarie dell’accordo quadro o procedendo autonomamente ad inviarla all’Ufficio di conciliazione Tim competente per territorio. “Pur con le specificità di questo canale conciliativo – spiega Tim – la domanda verrà gestita con modalità sostanzialmente analoghe a quelle sopra descritte e, anche in questo caso previa accettazione da parte del cliente del rimborso calcolato sulla base dei giorni erosi, si provvederà allo storno in bolletta per i clienti attivi o al pagamento tramite bonifico/assegno per gli ex clienti”. L’operatore ha spiegato al Salvagente che dalla richiesta del rimborso fino alla disposizione dell’erogazione potrebbe passare in media un mese, a partire dal quale verrà inserito nella prima bolletta disponibile.
A chi conviene aspettare il Consiglio di Stato
Ricapitolando per i clienti Tim, forse vale la pena aspettare il pronunciamento del Consiglio di Stato, visto che i tempi per il rimborso grosso modo coinciderebbero, settimana più settimana meno, e non si dovrebbe perdere tempo in fase di conciliazione. Sempre che la conclusione dell’organo dello Stato sia proprio quella di chiedere alle compagnie di stornare automaticamente dalla prima fatturazione disponibile i soldi erosi con le bollette a 28 giorni. Per gli ex clienti, per cui l’alternativa è quella di aspettare il prossimo autunno per le proposte di Agcom, è forse la cosa migliore avviare la conciliazione.
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