Una bella insalata di frutta già pronta… con troppe muffe e batteri

Una bella insalata di frutta. Un’idea salubre e decisamente seducente di questi tempi. Anche estremamente pratica, specie se si sceglie una di quelle già pronte e vendute in vaschetta dai supermercati…

A giudicare da un test appena realizzato dagli svizzeri di Ktip questa, seppure comoda, non è la soluzione migliore possibile. Il mensile dei consumatori elvetici, infatti, ha portato alla prova ben 30 vaschette vendute dai supermercati (in qualche caso anche dai loro punti di ristoro), trovando la frutta spesso contaminata o addirittura rovinata.

Gli esperti svizzeri hanno esaminato i pezzi di frutta contando batteri e funghi. Il frutto confezionato è stato testato alla data di scadenza, quelli offerti in bicchiere dai ristoranti dei supermercati il giorno del campionamento. E solo due prodotti hanno superato senza pecche le analisi.

La buona notizia, scrive Ktip, è che nessun prodotto presentava stafilococchi, salmonella, listeria o batteri intestinali di Escherichia coli. Ma il laboratorio non ha trovato né funghi né batteri solo in due campioni. 15 prodotti hanno invece mostrato una bassa conta batterica e ricevuto il punteggio complessivo “buono”.

11 prodotti hanno superato i valori guida per enterobatteri, lieviti o muffe. Ciò significa che i produttori dovrebbero rivedere il processo di fabbricazione e adottare misure per migliorare l’igiene, scrivono gli svizzeri. I sei prodotti con più alta quantità di muffa avevano al loro interno mirtilli o fragole, bacche particolarmente suscettibili alle muffe.

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Lo sviluppo di questi contaminanti, dicono gli esperti, non è infrequente nonostante si rispetti la catena del freddo, dato che i pezzi di frutta confezionati possono essere conservati in vaschetta per 3-8 giorni dalla data di produzione.

Il numero di batteri trovati – spiega Ktip – indicano che i produttori e i venditori stanno cercando di sfruttare il più possibile i periodi di utilizzo. E questo non è il modo migliore per tutelare i consumatori che, tra l’altro, non sono in grado di riconoscere i problemi microbiologici semplicemente guardando il prodotto.

Questi prodotti possono far ammalare i consumatori, si chiede il mensile dei consumatori?

Sì, è la risposta, soprattutto quando vengono superati i valori guida. Molti enterobatteri possono indurre il vomito. Le muffe sono pericolose a causa delle loro tossine. E soprattutto su organismi più deboli possono produrre tossinfezioni.