Bocciato ad Ottawa, durante il Comitato del Codex Alimentarius, organismo che fa capo alla Fao e alla Oms, il documento dell’Oms che sdogavana l’etichettatura front-of-pack a semaforo e sul quale l’Italia aveva già espresso il suo dissenso.
“Sventato un nuovo tentativo di mettere all’angolo il nostro agroalimentare” commenta Luigi Scordamaglia, numero uno di Filiera Italia, la bocciatura delle nuove norme sulle etichettature nutrizionali fronte-pacco. “Norme che, ancora una volta, avrebbero previsto l’inserimento sulle confezioni di prodotti alimentari a livello internazionale di semafori e graduatorie allarmistiche“.
Il documento bocciato oggi è stato preparato dal Dipartimento dell’Oms della Nutrizione per la salute e lo sviluppo senza un processo di consultazione con gli Stati membri e sarebbe pronto per la pubblicazione. Per arrivare alla bocciatura, sono stati necessari due giorni di intensi negoziati preceduti da un capillare lavoro preparatorio in sede Ue a Bruxelles e all’Onu di Ginevra. “Una nuova vittoria in una battaglia che continua contro chi vuole mettere il futuro dell’alimentazione globale in mano a poche multinazionali invece che a milioni di agricoltori e di industrie alimentari serie grandi, piccole e medie che producono sul nostro territorio e nelle fabbriche non certo in laboratorio” dicono da Filiera Italia, l’organizzazione che rappresenta oltre 50 brand industriali insieme all’eccellenza agricola di Coldiretti.
“Ancora una volta diciamo basta al tentativo di mistificare la realtà proponendo modelli alimentari che vogliono standardizzare verso il basso la produzione alimentare mondiale proponendo come più salubri prodotti di sintesi rispetto alle nostre eccellenze” dice Scordamaglia e conclude: “Il rischio è quello di togliere progressivamente la libertà di scelta al consumatore inducendolo con fake news e informazioni ingannevoli a compiere scelte che possono anche essere dannose per la salute”.