L’Oms lancia l’allarme sull’obesità infantile nell’Europa meridionale, inclusa l’Italia: Grecia, Malta, Italia e Spagna hanno livelli di obesità grave al di sopra del 4% nei bambini in età scolare, il più alto livello registrato nei 21 paesi del Vecchio continente che hanno fornito dati, circa il doppio rispetto ai paesi dell’Europa del Nord. Belgio, Irlanda, Norvegia e Svezia fanno infatti registrareo tassi di inferiori al 2%. Da sottolineare però che paesi come Francia, Germania e Regno Unito non hanno aderito al progetto di ricerca che resta il più completo al mondo mai realizzato.
Di fronte al crescente rischio di obesità nemmeno la dieta mediterranea sembra rappresentare un argine oppure semplicemente i nostri bambini si sono allontanati molto dallo stile alimentare riconosciuto come patrimonio dell’Unesco. I nuovi dati sono stati presentati dalla sezione europea dell’Oms durante il recente Congresso europeo sull’obesità a Glasgow, dove sono stati affrontati i risultati di due studi sull’obesità infantile grave in Europa e sul legame tra l’allattamento al seno e l’obesità. Entrambi i documenti di ricerca fanno parte della WHI Childhood Obesity Surveillance Initiative (Cosi), che è stata istituita più di dieci anni fa per stimare la prevalenza e monitorare i cambiamenti nei casi di bambini in sovrappeso e obesi.
I dati suggeriscono che ci sono quasi 400.000 bambini di 6-9 anni che vivono con grave obesità, su circa 13,7 milioni di bambini che vivono nei 21 paesi europei che hanno partecipato allo studio. Nello specifico Malta ha la più alta prevalenza di obesità grave ( (5,5%) nei bambini in età scolare, seguita da Grecia (4,8%), San Marino (4,6%), Macedonia settentrionale (4,4%) e Italia (4,3%).
Sulle cause gli autori restano ancora scettici. Tuttavia alcune ricerche suggeriscono che l’inferiore rapporto “altezza-età” riscontrata nei paesi dell’Europa meridionale può essere una spiegazione, ma anche altri fattori come il peso alla nascita, la durata del sonno, i modelli alimentari o di attività fisica possono influenzare il risultato. Gli autori però suggeriscono anche che il declino della tradizionale dieta mediterranea potrebbe essere collegato all’aumento dell’obesità infantile.