Tra i cosiddetti superfood, ossia i cibi a cui vengono attribuite tante qualità utili per la nostra salute, un posto d’onore va alla frutta secca. Dopo aver descritto i benefici reali delle noci e della più esotica macadamia non potevamo trascurare le mandorle, frutto caratteristico del Mediterraneo e scrigno di benefici come leggerete.
La mandorle sono fra i semi oleosi quelli forse più preziosi e particolari…
VERO Il mandorlo (Amygdalus communis) è una pianta, come molte altre, originaria dell’Asia occidentale, da dove si diffonde nel Mediterraneo grazie ai greci. Ci ricorda Thomas Mann che “Il mito è il fondamento della vita, lo schema senza tempo, la formula secondo cui la vita si esprime quando fugge al dì fuori dell’inconscio”, quindi preferiamo pensare che il mandorlo nasca dall’amore tra Acamante e Fillide e come accadde per molti reduci della guerra di Troia, il buon Acamante ritardò il suo ritorno e la dolce Fillide si lasciò morire non vedendolo arrivare dal mare. La dea Atena, come spesso accadeva, s’impietosì, la trasformò in un mandorlo e Acamante tornato in Tracia, fu così addolorato da abbracciare il mandorlo dando vita a fiori bianchi che, di fatto, aprono la stagione primaverile. Questo dolce mito spiega perché il mandorlo è così legato all’amore, e spiega l’uso delle mandorle nei confetti matrimoniali che rappresentano la speranza del rifiorire dei candidi fiori che rinnova l’amore. Oggi e specie in Italia, la frutta secca è stata sdoganata dall’uso solo natalizio e se ne consumano oltre tre chili all’anno a persona. Se dal punto di vista calorico è un quantitativo che fa riflettere, dal punto di vista salutistico e preventivo le mandorle sono un vero scrigno ricco di doni per la nostra salute tanto da reclamare con forza il titolo di “superfood”. Nelle mandorle troviamo tanta Vitamina E, ottima per il nostro metabolismo, minerali come potassio, magnesio, zinco, ferro, ma sono presenti anche i famosi grassi “buoni” come gli Omega 3 e ci sono ben 12 grammi per etto delle preziose fibre. La Vitamina E è presente fino a 24 mg/etto cioè quasi il doppio di quella dell’olio extravergine d’oliva e circa tre volte quella dei pinoli. Le mandorle tostate contengono oltre 21 grammi di proteine/etto e, purtroppo, ben 52 grammi/etto di grassi.
Mi piacciono le mandorle ma preferisco mangiarne poche e di qualità e non in determinati momenti…
VERO Le mandorle non richiedono un’età giusta per essere consumate anzi sono consigliate a tutti e anche le donne in dolce attesa o in allattamento ne possono fare uso. Il momento migliore della giornata può essere la colazione dove danno il pieno di energia senza appesantirci troppo, un po’ come accade con le auto di formula uno che partono col serbatoio in parte pieno per affrontare le prime avversità fino al pit stop del pranzo, per cui 25 grammi di mandorle sono il giusto consumo giornaliero. Occorre ricordare che 25 grammi forniscono circa 150 calorie e sono un comodo snack o una merenda ottimale del pomeriggio magari abbinandole allo yogurt. Gli antiossidanti e le vitamine delle mandorle riducono stress e stanchezza, i suoi sali minerali reintegrano in parte le perdite giornaliere, i grassi, le fibre prebiotiche presenti quasi quanto nei fiocchi di avena o nel germe di grano, ci fanno sentire sazi e ritardano l’inevitabile “assalto serale” al Forte Frigo. Sarebbe certo utile evitare prodotti troppo trattati e a preferire dei prodotti Made in Italy perché come tutta la frutta secca, è un vero e proprio resort per far crescere le muffe che ci espongono al rischio di esporci alle indesiderate e pericolose micotossine.
Si vendono mandorle intere, pelate, con la pellicina, a scaglie etc., ma i benefici tutto sommato che ci danno sono sempre gli stessi…
FALSO L’ideale è mangiare delle mandorle intere, forse scomode da aprire ma oggi esistono delle varietà con un guscio molto fragile ideale per usare le sole mani, se possibile scegliamo mandorle acerbe e ancora con la loro pellicina esterna. Quella piccola ricopertura di colore scuro contiene un vero tesoro di sostanze benefiche che si perdono con la pelatura e che espongono la mandorla bianca a una ossidazione più veloce perché il seme non è più protetto né dal guscio né dalla pellicina. La pellicina rappresenta l’ultimo “avamposto” difensivo del seme dall’azione aggressiva dell’ossidazione esterna per cui è ricca di polifenoli, flavonoidi etc. che non fanno irrancidire i grassi buoni contenuti nel seme e che ci danno solo benefici.
Mi hanno consigliato di tenerle a bagno per una notte…
VERO Oggi è tornata di moda una tradizione cara ai nostri nonni “nutraceutici” ovvero di consumarle tenendole per una notte in ammollo e mangiandole l’indomani con la loro pellicina scura. In questo modo, sulla falsa riga dei legumi, allontaniamo degli anti-nutrienti come l’acido fitico e ciò rende le mandorle ancora più utili perché non ostacolano l’assorbimento dei loro sali minerali.
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Mangio mandorle per proteggermi e per prevenire i problemi di invecchiamento
VERO Le mandorle sono dei semi energizzanti grazie alle loro circa 600 calorie per etto, proteggono il microbiota con le fibre che donano e che aiutano l’intestino a funzionare meglio, sono antiossidanti e antiinfiammatori naturali per le vitamine e altre sostanze utili come i polifenoli. Le mandorle sono anche ipoglicemizzanti perché ricche di grassi Omega 3 e di grassi monoinsaturi che riducono i picchi glicemici. Combattono naturalmente l’osteoporosi grazie al calcio che contengono, circa 250 mg per etto, pari al latte e alla metà del calcio presente in tanti ottimi formaggi. Proteggono il nostro apparato cardiovascolare grazie ai grassi Omega 3 che riducono l’ipercolesterolemia, abbattendo il livello di colesterolo cattivo LDL e, contrastando le ipertrigliceridemie, riducono i rischi di infarto, di ischemia e in generale di danni circolatori. Le mandorle se ben inserite in una dieta, possono aiutarci a dimagrire, ma è fin troppo facile cadere nell’eccesso introducendo troppe calorie anche se di ottimo sapore.
Mangiare mandorle non mi comporta nessun rischio….
VERO Le mandorle sono semi nel loro complesso utili e ricchi di tanti benefici che di rischi è difficile parlarne. Il consumo di troppe mandorle può derivare anche dai dolci o dai tanti confetti o ancora in estate dal fresco e candido latte di mandorle e le calorie in eccesso sono tante e in agguato. A dire il vero la mandorla, per chi ama il genere letterario giallo, è da sempre collegata al famoso odore di “mandorle amare” ovvero al sinonimo di avvelenamento da cianuro che gli investigatori cartacei amavano citare. In effetti, noi mangiamo la varietà dolce della mandorla, ma esiste la “mandorla amara” che contiene una sostanza detta “amigdalina” che sviluppa ahimé, dell’acido cianidrico. Non si vendono mandorle amare per cui il rischio di incontrarle è minimo, anzi fino al 5% ne è previsto l’uso nelle preparazioni industriali ad esempio negli amaretti perché danno più sapore rispetto alle mandorle dolci. Questo rischio ci permette di ricordare che la moda attuale di usare i semi di albicocche, di pesche o di frutti simili trasformandoli in qualche modo, può creare un rischio per la nostra salute esponendoci a una fonte incontrollata e pericolosa di “cianuro”.