Ancora un caso. E ancora una volta la denuncia di una brutta abitudine dura a morire: quella di Blue Panorama di usare ciò che appare niente più di un trucco per ritoccare all’insù i prezzi del biglietto.
Questa volta a raccontarci il suo caso è Giuseppe Canta. Il caso è uguale a quello di molti altri: il lettore compra il 14 dicembre un biglietto di volo on line. Il sistema informatico gli taglia il cognome (da Canta a Cant) e al banco accettazione gli viene contestato il cognome “sbagliato” gli viene imposto un altro biglietto al costo di 350 euro “Sul mio biglietto acquistato online avrei potuto recuperare solo le tasse, circa 20 euro” ci racconta amareggiato.
“Dovevo partire con urgenza per un lutto improvviso – spiega Canta – non potendo perdere altro tempo, ho trovato una soluzione con un’altra compagnia aerea, ripromettendomi che, non avrei più volato con Blue Panorama”.
Da quel momento il lettore scrive più volte alla compagnia ma non ottiene mai risposta. Così come non ci risulta che Blue Panorama abbia mai risposto ai molti che hanno protestato per quella che il Salvagente ha chiamato la “tassa sul cognome”. Eppure, come ci aveva spiegato Carmelo Calì, responsabile trasporti di Confconsumatori: “Ai passeggeri spetta quindi il diritto alla restituzione di tutte le somme che sono stati costretti a pagare e consigliamo loro di richiederle”. Chissà che non venga costretta a farlo dalle due Autorithy che abbiamo più volte chiamato in ballo: l’Enac e l’Antitrust.