Frutto tipico del Sud, il gelso ha mille usi: ovviamente quello legato al suo gusto, ma anche quelli associati alle sue virtù salutistiche. E perfino in cosmesi è molto usato. Vale, dunque, la pena parlarne nei nostri Miti Alimentari.
Viaggiando in Sicilia ho assaggiato una granita di gelsi, pensavo di essermi solo rinfrescato, poi mi hanno raccontato delle tante virtù del gelso…
VERO Il meridione dell’Europa e in particolare la parte più mediterranea del nostro paese, è stato scelto da alcune varietà di gelso, che è una pianta asiatica, per donarci alcune preparazioni artigianali molto apprezzate quali dolci, marmellate o granite. I frutti del gelso sono di piccole dimensioni e spesso simili alle more, ma sono molto dolci al palato. Di solito si trovano il gelso bianco o Morus Alba e il più noto e comune gelso nero o Morus Nigra. Il gelso è uno dei frutti citati da Dante nel Purgatorio nel canto XXVII dove riprende un passo delle Metamorfosi di Ovidio laddove dall’albero di gelso bianco, per il dolore della morte di Tsibe, caddero dei frutti bianchi che si colorarono di rosso sangue. Botanicamente il gelso è una classica infruttescenza dove molti piccoli frutti si accostano fra loro, questo li rende diversi dalle fragole dove invece si parla di infiorescenze. Nutrizionalmente, i gelsi sono frutti poco calorici con le loro 40 kcal per 100 grammi perché formati soprattutto da acqua per il 90%. Il restante 10% comprende degli zuccheri semplici per l’8%, una ridotta quota di proteine, un contenuto di fibre pari al 2% del peso fresco e praticamente nessun grasso, ragione per cui si possono considerare frutti ipocalorici. Purtroppo sono anche dei frutti ammalati di “pinocchite” per cui per essere gustati al meglio si accompagnano al “lucignolo” delle preparazioni dolci ovvero a tanti zuccheri semplici per creare ottime granite, gelati, marmellate etc.
Il gelso è ricco di tanti ingredienti che sono positivi per la mia salute
VERO Il gelso contiene molti sali minerali quali il sodio 10 mg (quanto i pomodori cotti o il grano saraceno), potassio, magnesio 18 mg (quanto la bresaola o il merluzzo), ferro 1,85 mg (quanto una lombata di manzo o un uovo) e calcio. A questi microelementi si aggiungono le vitamine del gruppo B, la vitamina E, la vitamina A che è in pari quantità al tofu fritto oppure alle melenzane, la vitamina C (37 mg) e per quest’ultima con 100 g di gelsi copriamo il 60% della dose giornaliera. A questi importanti micronutrienti si sommano, specie nel caso dei gelsi neri, una serie di molecole antiossidanti e in particolare di antociani che oltre a dare un colore così particolare al frutto, ci proteggono in modo importante dai radicali liberi che si formano durante le nostre attività quotidiane. Un vantaggio dei gelsi e che possono essere essiccati e conservati per rendere degli yogurt o dei gelati più salutistici anche nel periodo invernale laddove i gelsi freschi sono difficili da ritrovare perché tipici frutti estivi. C’è da dire che il gelso bianco è usato da millenni nella medicina cinese perché nella tradizione riduce la pressione arteriosa, il colesterolo e contrasta le forme di diabete. I gelsi sono spesso consigliati come reintegratori di sali minerali e come diuretici naturali, ma come per le loro capacità di ridurre la perdita di capelli, di contrastare l’invecchiamento e di regolarizzare l’intestino, siamo probabilmente al cospetto di un esagerato “credito salutistico” senza che ci siano le ”sufficienti coperture scientifiche” considerando i quantitativi da dovere quotidianamente introdurre.
Ho trovato sotto casa un fruttivendolo che ama i frutti meno noti e consiglia i gelsi perché danno solo benefici alla salute…
VERO/FALSO Leggendo in rete o sui vari siti ci chiediamo perché i gelsi, così come tanti altri frutti che abbiamo conosciuto in questi miti, non siano “imposti” nel nostro stile di vita consumandoli nelle mense, a scuola, negli ospedali etc. La risposta è che, come sempre, “una rondine non fa primavera” ovvero è lo stile di vita complessivo a rendere questi, ma anche i nostri prodotti indigeni come fragole, ribes, more, etc., utili a prevenire e a stare in salute per più tempo. Vari test condotti meno frequentemente su dei volontari ci dicono che i gelsi migliorano la pelle per la vitamina C e la vitamina A che contengono, che riducono il colesterolo cattivo, che prevengono il diabete di tipo II, che combattono la caduta dei capelli grazie agli antociani e che riducono il mal di testa ricorrente. Altre ricerche suggeriscono per i gelsi delle proprietà antibiotiche, antinfiammatorie, diuretiche e la capacità di protezione dei vasi sanguigni periferici oppure stimolano la sintesi di emoglobina nelle persone con anemia dovuta al poco ferro presente. Insomma, gelsi, maqui, aronia etc. sono doni della “cornucopia di Giove” e sembrerebbe che basti introdurli nella dieta per risolvere in maniera passiva tutti i problemi di salute e benessere senza invece adottare uno stile di vita invece sano ed equilibrato.
I gelsi non danno effetti collaterali per cui possa preoccuparmi
VERO I gelsi sono dei frutti ottimi al palato, più o meno dolci per la presenza di zuccheri, ricchi di colore e di tante vitamine. Non ci espongono a gravi rischi alla pari delle fragole, dei ribes, dei mirtilli e di tanti altri frutti o vegetali freschi. Un consumo eccessivo di gelsi può darci un minimo effetto lassativo, specie i frutti più maturi, perché le fibre e gli zuccheri presenti rendono l’intestino più attivo e meno pigro del solito. La presenza di zuccheri semplici nei gelsi è concausa di un minimo innalzamento della glicemia, ma magari sono gli zuccheri della granita o del gelato a provocarlo più che il minimo quantitativo di gelsi presenti. Nei prodotti cosmetici, spesso i gelsi sono parte degli ingredienti perché impediscono il rilascio di melanina per la presenza di arbutina. Questo rende la pelle meno scura e più omogenea come abbronzatura, ma paradossalmente riduce i livelli di protezione e potrebbero aumentare i rischi per la pelle esposta ai raggi solari. Ogni prodotto ha il suo rovescio, l’importante è un consumo consapevole e inserito in uno stile di vita complessivamente protettivo.
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