Dopo essere finita nel dimenticatoio con la caduta del governo Gentiloni e l’insediamento dell’esecutivo Lega-M5s, il tema della legalizzazione della cannabis a uso ricreativo ritorna sul tavolo delle istituzioni. Sono proprio i cinquestelle ad avere depositato in Senato un nuovo disegno di legge per la legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati. Il testo, presentato da senatore Matteo Mantero, prevede la possibilità di coltivare fino a 3 piante femmine in casa propria o in forma associata – per un massimo di 30 soci – e di detenere fino a 15 grammi di sostanza presso il proprio domicilio e fino a 5 grammi fuori casa. Inoltre, verrebbe innalzato il contenuto di thc, il principio attivo euforizzante della cannabis, consentito nella cosiddetta cannabis light, quella già legale: fino all’1% dallo 0,6 attuale. Inoltre la cannabis verrebbe autorizzata come ingrediente per uso alimentare anche con questa soglia di thc.
Il senatore cinquestelle Mantero spiega: “Ho depositato in Senato un disegno di legge attraverso il quale cercare di avviare al più presto una discussione in parlamento, non farlo sarebbe da irresponsabili”, e aggiunge: “In molti sono d’accordo che sia insensato perseguire chi si fuma uno spinello, visto che la marijuana non fa male come invece l’alcool e il tabacco. Anzi, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista “Scientific Reports”, affiliata di Nature, l’alcool ha un indice di pericolosità 114 volte superiore alla cannabis, seguito da eroina, cocaina e tabacco. Storicamente non è mai stata registrata alcuna morte dovuta all’uso di derivati della canapa. Oltre il 70% degli italiani sarebbe concorde a legalizzare l’utilizzo di questa sostanza”. Purtroppo per i sostenitori della cannabis a uso ricreativo, difficile che un tema così controverso, non presente nel contratto di governo, diventi legge nella presente legislatura.