I Pfas, i composti perfluorati che hanno inquinato intere province del Veneto, sono interferenti endocrini, modificano cioè l’attività ormonale, maschile in particolare, e possono provocare infertilità e cancro.
Ad annunciare la scoperta è stato dato il professor Carlo Foresta presentando la ricerca condotta dall’unità operativa complessa di Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Azienda Ospedale dell’Università di Padova, in collaborazione con il dottor Andrea Di Nisio del Dipartimento di Medicina dello stesso ateneo. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, la più importante rivista mondiale di endocrinologia clinica. “Da un’indagine condotta su oltre duecento giovani veneti, abbiamo scoperto il meccanismo inibitorio dei Pfas sul testosterone, dimostrando che i Pfas si legano al recettore per il testosterone, riducendone di oltre il 40% l’attività”. Questo l’annuncio dato dal professor Carlo Foresta presentando la ricerca condotta dall’unità operativa complessa di Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Azienda Ospedale dell’Università di Padova, in collaborazione con il dottor Andrea Di Nisio del Dipartimento di Medicina dello stesso ateneo.
Le analisi condotte su 212 maschi veneti
L’indagine è stata condotta (dal giugno 2017 al maggio 2018) su 212 maschi, di età compresa tra i 18 e i 20 anni, residenti nelle aree del Veneto oggetto dell’inquinamento da Pfas. Sono 4 le regioni al mondo contaminati da queste sostanze. In Italia il Veneto, doppo per anni ha lavorato e sversato gli inquinanti la Miteni. Le province interessate sono quella di Vicenza, Padova e Verona, in un’area di 150 chilometri quadrati, dove i ricercatori valutano in 350-400 mila le persone potenzialmente esposte. Le altre zone sono in Ohio (Usa), a Dordrecht in Olanda e nel distretto di Shandong in Cina. Dei giovani controllati, 129 sono residenti nella “zona rossa” sottoposta a maggior inquinamento e 83 nella “zona gialla”, dove l’effetto dei Pfas è più ridotto. Il gruppo di controllo è costituito da 171 residenti in zone esenti dalla polluzione.
“L’organismo li scambia per ormoni”
Come interferiscono i Pfas con l’organismo umano? “L’organismo – hanno spiegato gli autori dello studio – li scambia per ormoni interferendo con l’azione delle ghiandole endocrine, causando malattie a breve e a lungo termine. Queste sostanze possono alterare l’equilibrio ormonale che è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del feto e del bambino: le persone più esposte hanno un maggior rischio di patologie riproduttive (infertilità, abortività, endometriosi, ecc.), di disturbi comportamentali nell’infanzia e forse anche di diabete e di alcuni tipi di cancro (testicolo, rene, prostata). Molte di queste patologie associate all’inquinamento da Pfas si sviluppano in organi sensibili agli ormoni testicolari, ed in particolare al testosterone” riducendone di oltre il 40% l’attività.