Maneggiare con cura (e con sospetto): i veleni che non ti aspetti nelle plastiline

La plastilina è uno dei materiali per modellare preferiti dai bambini. Grazie ai colori brillanti e alla consistenza morbida e malleabile è un gioco che permette di realizzare forme, figure e tanti lavoretti divertenti.
Con i giochi di manipolazione come la plastilina i bambini possono scatenare la loro fantasia sviluppando moltissimo l’apprendimento e anche i più vivaci imparano a sfogare la propria energia. Questo tipo di gioco, inoltre, migliora la coordinazione delle mani e delle dita, insegnando l’importanza dei dettagli e rendendo più semplice il passaggio alle successive forme di apprendimento. Tuttavia anche un gioco all’apparenza innocuo, può nascondere qualche insidia da non sottovalutare.
Il mensile tedesco Öko-Test ha portato in laboratorio 15 plastiline tra le più famose trovando in diversi marchi il Moah, un olio minerale a base di idrocarburi saturi trovato in quasi tutti i prodotti i cui effetti sulla salute cominciano ad essere conosciuti.

Styulex, Play-Don, Herlitz, Staedtler, Eberhard, Becks, Creative Kids, Pelikan… Le analisi sulla pasta da modellare anche di grandi nomi del settore sono riportate sul numero in edicola del Salvagente. Che trovate anche in digitale, qui

L’elenco completo dei prodotti analizzati, reperibili anche in Italia, lo trovate sull’ultimo numero del Salvagente in edicola (e in digitale) e indubbiamente la notizia allarma, dato che  non c’è genitore che almeno una volta nella sua carriera familiare non si sia trovato a dover togliere dalla bocca del piccolo qualche pezzo di colorata pasta modellabile. Quando non c’è il Moah, le analisi hanno riscontrato la presenza di formaldeide, una sostanza chimica dalle caratteristiche cancerogene il cui uso tal quale, ad esempio, è vietato nei cosmetici (sono esclusi i cessori di formaldeide che possono essere usati con molteplici limitazioni).
Vi starete chiedendo come è possibile che un giocattolo destinato ai bambini contenga queste sostanze? Difficile saperlo. Ad esempio, negli alimenti sappiamo che i Moah ci arrivano attraverso l’imballaggio, ovvero le pellicole delle confezioni, ma nel caso della plastilina individuare la fonte è impresa ardua.
Come primo passo, sarebbe utile che i produttori dichiarassero in etichetta gli ingredienti che utilizzano per ottenere quella pasta. Oggi la “ricetta” è pressocché sconosciuta: ci sono delle ipotesi ma nulla di certo.
In ballo c’è la sicurezza dei bambini e i genitori, quando scelgono quale materiale proporre ai propri figli, non dovrebbero brancolare nel buio come oggi purtroppo accade. Sappiamo tutta la composizione delle creme cosmetiche e del make up, per non parlare degli alimenti, mentre conosciamo ben poco gli oggetti con cui i nostri bambini vengono a contatto durante il gioco: se i Moah o la formaldeide vengono aggiunti per garantire delle performance migliori alla pasta, è bene che i genitori vengano informati e si regolino di conseguenza.