Approda su uno dei giornali più diffusi al mondo, the Guardian, il test dello scorso mese del Salvagente che sulle particelle contenute nei soft drink. La storica testata britannica racconta i risultati della nostra ricerca che aveva trovato microplastiche in tutti i campioni (18) sottoposti ad analisi e la lega a uno studio appena concluso sulle feci umane, che conferma come le minuscole particelle passino dalla catena alimentare al nostro organismo.
Il piccolo studio sulle feci umane, realizzato dall’Università di medicina di Vienna, ha esaminato otto partecipanti provenienti da Europa, Giappone e Russia. E anche in questo caso tutti i campioni hanno mostrato particelle microplastiche.
In media, sono state trovate 20 particelle di microplastica in ogni 10 g di escrementi. Le microplastiche sono definite come particelle di meno di 5 mm, alcune create per l’uso in prodotti come i cosmetici ma anche per la rottura di pezzi di plastica più grandi, spesso in mare.
Sintetico, quanto allarmante il commento di Philipp Schwabl ricercatore dell’Università che ha realizzato lo studio: “Le particelle microplastiche più piccole sono in grado di entrare nel flusso sanguigno, nel sistema linfatico e possono persino raggiungere il fegato”.
E visto il livello globale di contaminazione, dimostrato tra l’altro anche dalle analisi del Salvagente, è davvero ora di intervenire alla fonte, ossia sulla dispersione della plastica nell’ambiente.
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