L’Environmental Working Group, con altre ong americane, ha presentato una petizione in cui chiede all’Agenzia per la protezione dell’ambiente di limitare bruscamente i residui di glifosato consentiti sull’avena e vietare l’uso di pesticidi come agente essiccante pre-raccolto. Il limite legale dell’Epa sui residui di glifosato è 30 parti per milione (ppm). La petizione, chiede all’Agenzia di stabilire uno standard più protettivo di 0,1 ppm, che era il limite legale del 1993.
Negli ultimi 25 anni, l’Epa ha aumentato la quantità di residui di glifosato consentiti sull’avena 300 volte. Il primo aumento, a 20 ppm, è stato concesso nel 1997 quando gli agricoltori di tutto il mondo hanno iniziato ad usare il glifosato ampiamente come disidratante di fine stagione. È stato aumentato all’attuale livello di 30 ppm nel 2008.
Il glifosato, il principio attivo di Roundup della Monsanto, è usato principalmente come diserbante su mais e soia geneticamente modificati. Ma è anche sempre più spruzzato sull’avena appena prima del raccolto come agente essiccante. Il glifosato uccide il raccolto, asciugandolo in modo che possa essere raccolto in anticipo. Ciò consente una raccolta più facile, ma aumenta anche la probabilità che il pesticida si inserisca nella catena alimentare.
In agosto, test di laboratorio indipendenti commissionati dall’Ewg hanno trovato residui di glifosato in alimenti a base di avena commercializzati verso i bambini. Quasi tre quarti dei campioni testati presentavano livelli di glifosato superiori a quelli che gli scienziati del Ewg considerano protettivo della salute dei bambini con un adeguato margine di sicurezza.
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