100mila vecchi clienti in coda per passare a Iliad. Vodafone convocata dall’Agcom

Che l’ingresso della compagnia francese Free con il marchio Iliad avrebbe dato un bello scossone al mercato della telefonia italiana, viste le tariffe basse, era prevedibile. Ma la guerra a bassa intensità con i rivali, che ha portato è questione degli ultimi giorni. In particolare, l’accusa della compagnia francese è rivolta a Vodafone, che sarebbe troppo lenta nel portare a termine la procedura per la portabilità del numero dei vecchi clienti al concorrente. Sarebbero 100mila le nuove sim Iliad in attesa di essere attivate ben oltre il tempo massimo previsto dall’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom), due giorni lavorativi dalla richiesta.  Ritardi tali che Iliad si è rivolta proprio all’Autorità in cerca di una soluzione. E ad un tavolo convocato tra le parti, l’Agcom ha intimato a Vodafone di risolvere il problema nel minor tempo possibile.

33mila al giorno non basta

Vodafone è tenuta a processare la portabilità di 33mila clienti al giorno complessivamente, numero evidentemente troppo basso considerando l’euforia dei consumatori che da giugno, con l’ingresso di Iliad in Italia, hanno visto aprirsi nuovi spazi per risparmiare, anche grazie alle nuove low cost Ho (della stessa Vodafone) e Kena (di Tim). E la prospettiva di aggiungere altre 3mila richieste al giorno, come previsto dall’accordo quadro delle compagnie vigilato dall’Agcom, non sembra sufficiente per risolvere il problema.

Mdc: compagnie recidive

Sulla questione interviene il Movimento difesa del cittadino, secondo cui “Evidentemente non sono bastate le multe per la fatturazione 28 giorni e quelle per la minaccia di iscrizione a inesistenti banche dati morosi irrogate da Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e Antitrust alle principali compagnie telefoniche per far rispettare i consumatori italiani”. Mdc parla di migliaia di utenti infuriati a causa dei ritardi della migrazione del proprio numero verso Iliad ed altri nuovi operatori da parte degli operatori di provenienza.

Il diritto all’indennizzo

“Al danno per la irreperibilità – sottolinea Mdc -, si aggiunge la beffa di dover tollerare scuse banali come l’errore nella trascrizione del proprio codice fiscale e continui rimpalli della responsabilità tra vecchio e nuovo operatore”. Per il Presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino Francesco Luongo è urgente un intervento di Agcom per garantire il sacrosanto diritto degli utenti alla Mobile Number Portability oltre ad una istruttoria sulla plateale violazione di quanto stabilito nella Delibera 147/11/CIR e connesso diritto dei clienti di ricevere il pagamento degli indennizzi previsti dall’articolo 14 pari a € 2,5 per ogni giorno lavorativo di ritardo fino ad un massimo di € 50,00 che dovrà versare l’operatore ricevente che a sua volta si rivarrà poi sul donating.

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