Inevitabile. La lista dei buoni propositi alimentari è pronta. E tutti noi giuriamo di metterla in pratica al ritorno dalle vacanze. Non sempre, però, si tratta di propositi effettivamente buoni per la nostra dieta. Vediamo a quali vale la pena davvero sforzarsi di rispettare
Dopo tante serate passate intorno alla brace e tanta carne, da settembre eviterò di mangiare almeno il grasso per non aumentare il mio colesterolo…
FALSO Uno dei più impressionanti esempi di dissezione e di precisione chirurgica viene dalla separazione che viene fatta a tavola, specie dai più piccoli, quando si vuole mangiare una fettina di carne. Di solito ci si limita a eliminare il grasso visibile, ovvero quello che è concentrato intorno al muscolo e che secondo i nostri miti, una volta depurato dal grasso diventa così più salutistico. Di solito vi è una parte del grasso che non vediamo e che si infiltra nella parte magra. Il costo così elevato di alcuni tipi di carne dipende anche dalla presenza di questo grasso, che si intravede come fossero delle onde bianche in un mare di muscolo rosso, che nasce da una buona marezzatura e da un buon prodotto di partenza. Non dobbiamo pensare che gustiamo della carne appena macellata, ma occorre che frolli per essere mangiata e digerita senza problemi e per apprezzarne i suoi sapori. Una carne con una buona marezzatura è più pregiata perchè più succulenta ed è questo un vero parametro di qualità della carne. Dall’osservazione di questo grasso d’infiltrazione, gli esperti, sanno capire se l’animale è stato in salute e se ha mangiato in modo corretto. Il grasso visibile della carne possiede altri meriti, non troppi a dire il vero, per esempio di dirci col suo colore bianco che l’animale era giovane. Invece, negli animali più adulti, le vitamine liposolubili come la vitamina E oppure i carotenoidi, sono più concentrate e accumulate in questo grasso esterno che per questo motivo ci appare meno candido e tendente al giallino e lo stesso accade per gli animali allevati e nutriti al pascolo. Le moderne tecniche di allevamento permettono di aumentare la concentrazione di grassi polinsaturi in questa parte esterna del muscolo, ciò rende la carne più ricca di grassi omega 3 a lunga catena che si comportano bene permettendo di ridurre il nostro livello di colesterolo. Come si può intravedere, il consumo equilibrato di carne non è da evitare e ancora meno negarsi parte del grasso che la contraddistingue, l’importante è seguire delle regole nutrizionali corrette.
Quando compro del prosciutto o dello speck chiedo sempre di non togliere completamente il grasso esterno, mi sembra di apprezzare meglio il prodotto…
VERO Gli insaccati e i prodotti simili sono certamente degli alimenti di cui è meglio non abusare per vari motivi fra cui non ultimo la presenza di sale, fino al 2,5%, o di altri composti che possono comportare dei rischi per la nostra salute. La scelta di eliminare del tutto il grasso, che è parte di un prosciutto crudo DOP di elevata qualità, però non porta solo vantaggi. La differenza di costo di un prosciutto di alto profilo rispetto a dei prodotti molto più scadenti è nella materia prima, nel modo di nutrire e allevare i suini e anche nel processo di trasformazione del prosciutto. Ma un consumatore come può avere qualche informazione sulla qualità del prosciutto che sta comprando e magari pagando in modo salato? Se provate a mangiare un toast spalmato con solo delle proteine, che siano vegetali o di origine animale, vi renderete conto che sono di poco aiuto dal punto di vista sensoriale e che il toast vi sembrerà una punizione divina spesso immeritata. Il sapore, i profumi, le tante proprietà salutistiche associate alle vitamine dei gruppi A e E oltre che delle vitamine D e K sono presenti nel grasso esterno della fettina di prosciutto. Insomma se volete capire la qualità di un prosciutto o di uno speck, allora dovete assaggiare anche il grasso che vi racconterà la storia di quel prodotto e potrete scegliere al meglio spendendo il giusto. La vera difficoltà è quella di limitarsi nella frequenza e nelle quantità da assaggiare considerando anche altri aspetti collegati al loro consumo.
Al ritorno dalle vacanze farò scorta di crackers, così in poco tempo recupero il mio peso forma e sarò pronto per le prossime vacanze natalizie…
FALSO I crackers sembrano essere l’alternativa salutistica al pane, ma se prima di aprire un pacchetto di crackers leggete la sua etichetta nutrizionale vi accorgerete che un pacchetto equivale a una fetta di pane con la differenza di avere eliminato completamente l’acqua e avere concentrato grassi, zuccheri, calorie e proteine senza il peso dell’acqua, in pochi grammi. A questo aspetto va aggiunto che per avere alcuni di questi prodotti occorrono numerosi passaggi di lavorazione che li rendono lontano dal pane dal punto di vista di naturalezza.
Per la mia dieta “da rientro” preferisco le barrette…
FALSO Se decidete per le barrette, come prodotti sostitutivi del pranzo, affidandogli tutto il carico del vostro impegno per tornare in forma, va ricordato che spesso contengono tanti carboidrati, frutta secca e vari grassi per dare loro una certa compatezza e una buona solidità. Mettete però in conto che la preparazione di un piatto di verdure, di frutta o altro permette di godere del proprio tempo e di scegliere cosa e come prepararsi mentre una barretta spesso è mangiata seduti alla propria scrivania in poco tempo e lascia solo come ricordo il suo contenitore nel cestino.
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Le gallette di riso possono aiutarmi a fare una merenda light
VERO/FALSO Potete sceglierle come spuntino light, comodo per chi sta in ufficio tutto il giorno. Di certo non avrete tanti grassi, ma il loro indice glicemico è molto alto per cui creano qualche problema al sistema zucchero/insulina e oltre a non saziarci troppo ci forniscono un picco di glicemia che poi accende lo stimolo dell’uomo predatore e disponibile a tutto per mangiare qualsiasi cosa nel più breve tempo possibile.