Il gelato, un peccato di gola da concedersi senza troppi rimorsi

Magnum, Cremino, Mottarello, M&M’S, Oreo… Nel numero in edicola del Salvagente trovate il test su 12 gelati industriali tipo stecco, valutati, esaminati e assaggiati per trovare il migliore. Potete anche scaricare il numero in digitale

Il classico peccato di gola oppure un sostituto leggero e fresco del pranzo estivo? Il gelato è un alimento che divide e per mettere pace, nel numero in edicola del Salvagente che ha testato i 12 stecchi più venduti in Italia, abbiamo chiesto un parere ad Andrea Ghiselli, nutrizionista dirigente di ricerca del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.
Dottor Ghiselli, il gelato è un buon alimento dal punto di vista nutrizionale? Quanto se ne può consumare?
Il gelato è un ottimo alimento che può essere un dessert, se di piccole dimensioni e a base di frutta, o, purché non sia una regola, anche un ottimo sostituto di un pasto se consumato in quantità più abbondante, nell’ordine delle 200-250 kcal. Può costituire una scelta, a volte anche per una merenda. Va sottolineato però che contiene zucchero, per cui il come e il se consumarlo non può prescindere dagli altri zuccheri consumati nella giornata. Se si è abituati a mangiare biscotti o merendine o fette biscottate con marmellata per colazione, se si mette zucchero nel caffè, se si prende un cappuccino e cornetto a metà mattina è bene non aggiungere gelato, mentre se è l’unica fonte di zuccheri aggiunti, il discorso è diverso. Consideriamo che il gelato, soprattutto se industriale, è molto ricco di aria, per cui una porzione da 100 ml dà soddisfazione anche se pesa mediamente 50 grammi e apporta, sempre mediamente una decina di grammi di zucchero.
Ci sono ingredienti che spesso lo fanno finire sotto accusa; per esempio addensanti e stabilizzanti. Sono sostanze che fanno male? In quali quantità?
Il consumatore purtroppo percepisce più pericoli negli additivi che negli alimenti naturali. Succede per fare un esempio più eclatante per le bevande alcoliche nelle quali percepisce come pericolosi gli additivi piuttosto che l’alcol. E lo stesso sui gelati. L’ingrediente a cui bisogna prestare attenzione è lo zucchero. Gli additivi hanno una funzione essenziale per emulsionare e stabilizzare il prodotto ma non sono, nelle quantità presenti nel gelato, pericolosi per la salute.
Nel gelato sono impiegati anche zuccheri diversi dal normale saccarosio. Hanno controindicazioni?
No. Ricordiamoci che siamo sempre nell’ambito del prodotto voluttuario, quindi da non consumare tutti i giorni e in gran quantità. Quindi anche edulcoranti come il fruttosio che potrebbero dare qualche problema se consumati in gran quantità, non pongono particolari problemi per la sporadicità del consumo. Certamente se si sceglie di consumarlo tutti i giorni è bene privilegiare il saccarosio, oppure dolcificanti diversi come la stevia. Attenzione, optare per un gelato con dolcificanti acalorici non ci autorizza a consumarne di più. Limitiamo lo zucchero, ma la quantità di calorie rimane comunque degna di attenzione, così come la quota di grassi.
A proposito di grassi: quali sì e quali no?
Servono tutti per fare il gelato, saturi e insaturi per dare la giusta consistenza. Non importa da quale fonte provengano, sono il lato B del problema ma bisogna considerare che nella nostra alimentazione mediamente ne consumiamo troppi in generale e nel particolare consumiamo troppi saturi. Con un occhio all’etichetta possiamo capire quanti grassi totali, quanti saturi e quanti zuccheri ci sono nella porzione di gelato che stiamo mangiando.