Viaggi, al via nuove tutele per chi sceglie un pacchetto “tutto incluso”

Le vacanze si avvicinano e, per chi non è già partito e magari si deve ancora organizzare, dall’Italia all’estero, le mete interessanti da visitare di certo non mancano e anche le soluzioni per viaggiare sono per tutte le tasche. Ma che sia low cost o di lusso, quel che conta è che il viaggio sia senza sorprese. Perché, si sa, l’imprevisto – se non la vera e propria truffa – è sempre dietro l’angolo, e prenotare una camera vista mare per poi ritrovarsi affacciati su un parcheggio è una cosa che può capitare. E rovinare l’intera vacanza.

Ma il turista ha i suoi diritti e, anzi, dal 1° luglio anche qualche tutela in più rispetto al passato. Debuttano infatti a giorni le nuove norme che l’Italia ha dettato in recepimento della nuova direttiva europea sui pacchetti turistici (n.2015/2302). E così nel nuovo numero del Salvagente in edicola abbiamo voluto spiegare bene le novità, sia che siano positive (le tutele in più non mancano), sia che siano negative, dedicando uno speciale per il turista.

I passi in avanti…

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E in effetti qualche passo avanti verso un mercato più trasparente e garantista c’è stato. La novità principale è di certo l’ampliamento della nozione di pacchetto turistico, ovvero la vacanza “tutto compreso”: non più riferito ai soli contratti conclusi nel territorio dello Stato, così da coprire un ventaglio più ampio e soprattutto comprensivo, oltre che dei pacchetti turistici pre- confezionati (i soli finora formalmente tutelati), anche dei contratti on line e dei pacchetti personalizzati, quelli cioè realizzati “su misura” del turista e i cosiddetti pacchetti “dinamici”.

…ma il diritto di recesso è di soli 5 giorni

Altre novità vanno nella direzione della maggior tutela dei viaggiatori, e dunque si può parlare complessivamente di un buon risultato. Ma forse si poteva fare di più. È vero che la direttiva europea era improntata al principio della massima armonizzazione tra gli Stati membri, per cui gli spazi di discrezionalità rispetto a quanto in essa contenuto erano molto ridotti, ma l’Italia non ha saputo (o voluto) spingere fino in fondo l’acceleratore su almeno due punti molto importanti: il diritto di recesso per i contratti on line (che viene ridotto a soli 5 giorni, rispetto ai 14 previesti in generale dal codice del Consumo) e le combinazioni di diversi servizi turistici (considerati “pacchetti” solo se rispettano certi parametri). Nello speciale contenuto nel nuovo numero, dando la voce anche ad esperti dei consumatori e dei tour operator, cercheremo di fare il punto su quelle che sono le nuove tutele e come comportarsi in caso di danno da vacanza rovinata.

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