La spezia che presenta più anomalie? Lo zafferano. Il peso delle confezioni? Una “boccetta” su cinque dichiara più contenuto di quello effettivo. E per aumentare la massa spesso vengono aggiunti sale, amidi e sansa di oliva. Pagati a peso d’oro. Senza considerare l’aggiunta fraudolenta di additivi o di allergeni non dichiarati.
È questa la fotografia scattata in Francia dalla Direzione per la concorrenza, i consumatori e la repressione frodi ha rilevato che la metà dei campioni analizzati (peperoncino, curry, paprika, cannella, zenzero, zafferano) presentavano anomalie. I controlli si sono concentrati su 181 stabilimenti tra produttori, importatori, trasformatori e commercianti e nell’81% dei casi la spezia con più criticità (spesso contraffatta) è risultata lo zafferano.
L’agenzia ha spiegato che le condizioni di produzione e la scarsità di alcune spezie creano tensioni sul mercato, causando aumenti dei prezzi e commercializzazione di prodotti di qualità inferiore o falsificati.
Zafferano? No fiore di cartamo
Lo zafferano è sicuramente la spezia tra le più costose. Ma cosa possiamo trovare nelle confezioni? Ad esempio fiore di cartamo, ovviamente molto meno nobile e decisamente più a buon mercato. E nella cannella? Una quantità significativa di cumarina che ne segnala una qualità decisamente inferiore.
Il peso? “Allungato”
Dalle analisi è emerso che una confezione su cinque aveva un peso inferiore da quello dichiarato in etichetta. Molto spesso infatti vengono aggiunti sale, amidi e sansa di oliva per aumentare la massa nelle “boccette”. Il 7% dei campioni analizzati poi è risultato contenere additivi e allergeni non menzionati in etichetta.
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Nell’origano? Foglie di ulivo e mirto
Che il mercato delle spezie possa riservare pessime soprese per i consumatori non è una novità. Nel 2015 un’analoga analisi di controllo svolta in Gran Bretagna su 78 campioni di origano essiccato aveva svelato la presenza la presenza – tra il 30 e il 70% – di foglie di ulivo e mirto “sbriciolate” e aggiunte all’origano.