Dopo la richiesta di sospensione degli aumenti da parte dell’Antitrust, le compagnie telefoniche si adeguano, sperando così di evitare una mega sanzione. L’Autorità , infatti, ha recentemente raccolto prove per un possibile cartello tra i maggiori gestori per l’aumento di 8,6% messo in campo per contrastare il ritorno alle bollette mensili.
Come si organizzano le compagnie
Come riporta Repubblica, la prima ad annunciare lo stop ai rincari è stata Vodafone, mentre Tim ha fatto sapere che “Pur non condividendo il merito del provvedimento cautelare Antitrust, Tim sta mettendo in campo tutte le misure necessarie per ottemperare e differenziare ulteriormente le offerte sia fisse sia mobili”. Va ricordato che Tim ha una posizione più complicata, dovuta al fatto che le prime bollette con gli aumenti erano state già fatturate a partire dal 5 marzo, e quindi dovrà trovare il modo per rimborsare i clienti. Wind Tre, che già prima dell’intervento dell’Antitrust aveva escluso gli aumenti per circa 10 milioni di utenti, abbasserà il rincaro per i rimanenti clienti, portandolo mediamente al 5,6%. Fastweb ha lanciato le nuove tariffe lunedì 26 marzo, puntando soprattutto sulla trasparenza tariffaria.
Vodafone e Fastweb più ligie
Dunque, a godere di più della sollecitazione dell’Antitrust sono i clienti di Vodafone, che ha cancellato completamente gli aumenti, e quelli di Fastweb che possono approfittare di offerte inferiori al prezzo aumentato, senza per altro pagare i costi di passaggio a nuova tariffa. Per quanto riguarda Tim e Wind Tre, ogni cliente riceverà una comunicazione con le nuove condizioni riguardo la propria tariffa. Adesso tocca all’Autorità decidere se queste misure bastano per evitare maxi-multe.