Autismo nei bambini: trovati biomarcatori per diagnosticarlo prima

Un team di ricercatori di Università di Bologna, Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna (IRCCS), Università di Warwick e Università di Birmingham ha messo a punto un nuovo test, il primo di questo tipo, che potrebbe portare a diagnosi più precoci nei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico, favorendo così trattamenti più tempestivi.

La scoperta

Il test è stato pubblicato sulla rivista Molecular Autism e si basa sull’individuazione, attraverso biomarcatori nel sangue e nelle urine, di specifici danni alle proteine plasmatiche. “Un risultato – secondo i ricercatori – che potrebbe portare in futuro a fare luce su cause non ancora identificate alla base dei disturbi dello spettro autistico, contribuendo così a mettere a punto nuove terapie, che saranno tanto più efficaci quanto più precocemente applicate”. In particolare, nei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico sono stati riscontrati livelli più elevati di uno specifico marcatore di ossidazione, la di-tirosina (DT), e di composti denominati “Advanced Glycation Endproducts” (AGEs).

Alterazione che si possono modificare

Dai risultati della ricerca, inoltre, è arrivata anche la conferma che nei disturbi dello spettro autistico è coinvolta un’alterazione dei trasportatori di aminoacidi, già identificata in una rara mutazione genetica che determina autismo. Nei bambini studiati, però, le cause dell’alterazione potrebbero essere di tipo epigenetico e non genetico, quindi potenzialmente modificabili. La ricerca è stata finanziata da Warwick Impact Fund Award a Naila Rabbani, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Fondazione Nando Peretti a Marina Marini. I ricercatori ringraziano l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) e tutti i bambini coinvolti e le loro famiglie.