Mosh e Moah sono oli minerali contenuti nell’inchiostro che possono migrare dall’imballaggio ai prodotti. L’associazione spagnola Ocu ha analizzato 105 alimenti per capire quanto è elevato il rischio di contaminazione. L’81% dei campioni analizzati è risultato contaminato da Mosh (con oli minerali saturi) in quantità moderate mentre il 16% è contaminati con Moah (oli minerali aromatici).
Gli alimenti contaminati
Tra gli alimenti analizzati appaiono anche molti prodotti che possiamo trovare sul mercato italiano. Qualche esempio? I cereali da colazione Kellog´s Corn Flakes di cui, secondo l’associazione, non bisogna abusare dal momento che contengono Mosh. Idem per la cioccolata Lindt Excellence, Negro Suave 70% Cacao e Milka, Chocolate con leche de los Alpes. Contaminati da entrambi gli oli anche le lasagne Le Festaiole Agnesi che secondo Ocu sono da evitare tout court. Supera, invece, l’esame il riso basmati Gallo che non risulta contaminato da nessuno dei due oli.
Nessun limite
In Europa non esiste ancora una legge e quindi limiti alla concentrazione di Moah (oli minerali aromatici) e Mosh (con oli minerali saturi). Questi oli – contenuti nell’inchiostro – migrano dall’imballaggio ai prodotti con non pochi problemi per i consumatori. In un parere, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel giugno 2012 e poi aggiornato nell’agosto 2013 sostiene che gli idrocarburi saturi possono accumularsi nei tessuti umani e provocare effetti avversi sul fegato mentre quelli aromatici possono agire da cancerogeni genotossici, ovvero possono danneggiare il Dna e provocare il cancro. Ocu ha chiesto all’Agenzia per la sicurezza alimentare spagnola Aecosan di controllare la presenza di questa oli negli imballaggi e prevede un limite di concentrazione. Allo stesso tempo, anche i produttori devono fare la loro parte cercando di limitare al massimo la migrazione di questi oli dall’imballaggio al prodotto finito.