Gli esperti dicono che il picco dell’influenza stagionale non è ancora arrivato (bisogna attendere ancora qualche giorno, è previsto per metà gennaio) ma il numero degli italiani che nell’ultima settimana è stato costretto ad una pausa forzata è già molto alto: 672 mila. I più colpiti sono gli anziani (si contano già tre vittime in Puglia) e i bambini per i quali si segnala un +20% degli accessi al pronto soccorso.
I rimedi della nonna “vincono”
Come uscirne il più presto possibile? Se lo chiedono tutti, ma la verità è che raffreddore e febbre devono fare il loro corso. Anche se si tratta di bambini. Parola di pediatra.
Come spiega la dottoressa Stefania Donati – intervistata nel numero 11 di Test Salvagente di novembre 2016 (potete acquistarlo qui) – tutti i prodotti da banco che affollano gli scaffali delle farmacie appena l’autunno fa capolino “non servono quasi a nulla, o per lo meno non a curare ma semmai ad alleviare il fastidio”.
Se i disturbi sono troppo fastidiosi, si può intervenire con metodi semplici che danno immediato sollievo: dalla soluzione fisiologica nasale all’impacco di semi di lino, il “vecchio” cataplasma che diluisce il muco. E basta un po’ di latte e miele, il classico rimedio della nonna, per aiutare la gola.
L’antibiotico solo quando serve
L’antibiotico va somministrato con cautela, solo quando serve veramente. Cioè solo se l’influenza è batterica, e non quando è virale (come nella maggioranza delle influenze invernali), perché in quest’ultimo caso non servirebbe a nulla.
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A mettere in guardia sull’abuso di antibiotici è anche il rapporto Osmed (Osservatorio sull’impiego dei medicinali) prodotto dall’Aifa che sottolinea come “in Italia il consumo di antibiotici sistemici, nonostante presenti un lieve calo rispetto al passato, è ancora superiore alla media europea, sia in ambito ospedaliero che territoriale”. E in effetti, da noi ben 6 bambini su 10 vengono trattati con antibiotici e farmaci per le infezioni delle vie respiratorie, più al sud che al nord d’Italia. Una tendenza difficile da invertire.
Diverso il ragionamento per le malattie delle vie respiratorie quando a essere affette di bronchite acuta sono persone anziane a rischio di complicazioni: in questo caso occorre prevenire sovrainfezioni batteriche che potrebbero portare allo sviluppo di polmoniti.
…gli spray? Meglio evitarli
E gli spray per il naso? “Per fortuna per i bambini i vasocostrittori sono impediti”, chiarisce la dottoressa Donati. Ed è meglio che anche gli adulti ne facciano a meno, dato che già nel 2007 uno studio dell’Aifa riferiva che i rischi derivanti dall’utilizzo di decongestionanti nasali sono superiori ai benefici e un utilizzo prolungato (oltre i 5 giorni) può causare reazioni avverse, specie agli adulti con ipertensione arteriosa.