Francia, la guerra dell’etichetta nutrizionale. I produttori boicottano il governo

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Infuria la guerra dell’etichetta nutrizionale in Francia. Nonostante il governo abbia formalizzato, dopo un periodo di sperimentazione, la scelta di un logo nutrizionale ufficiale da applicare ai generi alimentari, la federazione dei produttori alimentari invita i suoi associati ad adottare un altro logo, già scartato a livello istituzionale. Lo scorso 31 ottobre, infatti, i ministeri francesi di sanità e agricoltura hanno firmato il decreto che impone Nutriscore, l’etichetta a semaforo che divide i prodotti in cinque categorie dalla A verde di salutare alla E rossa di poco salutare, sviluppata seguendo le indicazioni dell’Istituto nazionale di salute e ricerca medica.

L’etichetta di Coca-Cola e Nestlè

Ma, come riporta Que choisir, L’alliance 7, la federazione dei produttori alimentari non è d’accordo perché ritiene che questa etichetta sia troppo severa nel giudicare i prodotti grassi e dolci, quindi soprattutto quelli di pasticceria, e per la colazione. Per questo ha invitato con una lettera ai suoi membri ad adottare l’etichetta “Nutricolors” sviluppata da Coca-Cola, Nestle, Mars, Mondelez, Pepsico e Unilever, e ispirata a quella inglese a semaforo, che non si limita a una sola categoria di valutazione, ma a cinque, tra cui grassi e grassi saturi. L’opzione proposta da Coca-Cola e Nestlè, per altro, molto osteggiata dall’Italia in quanto punitiva per prodotti composti essenzialmente di grasso, come il parmigiano o l’olio extravergine d’oliva. Altra differenza tra il sistema ufficiale francese e quello proposto da i produttori è che il primo misura il valore nutrizionale sui cento grammi, mentre il secondo sulla porzione, che essendo spesso inferiore per peso, rende il giudizio complessivo meno severo. Bisognerà vedere come il governo francese reagirà alla contromossa di Alliance 7.

Il tavolo italiano per una nuova proposta

Nel frattempo, in Italia, si è svolta presso il Ministero dello Sviluppo Economico la riunione del Tavolo Agroalimentare, che ha dedicato ampio spazio al tema delle indicazioni nutrizionali in etichetta. “Pur in forme diverse dal sistema delle etichette a “semaforo”, che è stato introdotto illegittimamente nel Regno Unito, – scrive una nota del ministero dello Sviluppo economico – si sta comunque assistendo al proliferare caotico di varie forme di etichettatura in paesi europei come la Francia, che rischiano ad un tempo sia di confondere il consumatore sia di costruire barriere protezionistiche nei confronti dei prodotti italiani. Per questo motivo serve una normativa armonizzata europea che verrà discussa con i paesi membri dalla Commissione europea nel corso del prossimo anno in occasione di un forum pubblico”. Nel difendere la posizione in base alla quale la salubrità degli alimenti è legata alle loro quantità e al loro mix in una dieta equilibrata, il nostro Paese si prepara a presentare una propria proposta da portare avanti in Europa. A tale scopo è stato costituito un gruppo di lavoro operativo a guida della DG Politica Industriale del ministero che elaborerà il progetto italiano assieme a tutti gli stakeholder nazionali e alle istituzioni riuniti nel Tavolo.