Caro Salvagente,
ho un piano tariffario Tim Parla Prime Go, e pago 12 euro ogni 28 giorni avendo un pacchetto di minuti, sms e Gb per internet. Non è un abbonamento ma ricarico periodicamente il mio credito. Tuttavia ho notato che il credito residuo, al netto del pagamento periodico, si riduce, anche solo di alcuni centesimi, soprattutto usando WhatsApp, Facebook, Messanger, etc. Ma il credito residuo non dovrebbe essere consumato o mi sbaglio?
Carlo Poggio
Caro Carlo, abbiamo girato il suo quesito a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia. Ecco la sua risposta:
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
La segnalazione del nostro lettore non è troppo chiara. Tuttavia, in teoria il credito residuo non dovrebbe essere eroso, una volta che viene effettuata la ricarica stabilita per avere i servizi voce e dati previsti dal piano. In pratica però, il credito residuo, potrebbe essere intaccato per vari motivi. Innanzitutto, il credito può diminuire per l’attivazione, anche non volontaria, di alcuni servizi a valore aggiunto detti anche servizi premium o a contenuto oppure, si  possono generare volumi elevati di traffico dati, soprattutto per l’utilizzo delle applicazioni installate e per la ricezione e l’invio delle mail, con conseguente addebito dei costi per il traffico dati effettuato, fuori dalle soglie esistenti. Per il signor Carlo, però potrebbe configurarsi anche un’ipotesi diversa.
Innanzitutto, Tim Parla, è una tariffa sostitutiva applicata, appunto da Tim, nell’ottica di un processo di semplificazione tariffaria, che ha sostituito molte tariffe Tim storiche. A questo, aggiungo che Tim a partire da Giugno 2016, ha attivato automaticamente a tutti i clienti che hanno sottoscritto un piano tariffario base, l’opzione Prime Go.
Nel dettaglio, con questa variazione, i clienti Tim che hanno sottoscritto un piano tariffario di base possono usufruire di sconti e promozioni, come ad esempio notizie di sport o quant’altro, al prezzo di 49 centesimi a settimana. Tenderei quindi a sostenere, che gli addebiti in più che si ritrova il lettore, dipendano dall’applicazione di questa particolare opzione. Se il nostro lettore, non fosse interessato  a questo tipo di servizio, visto che non lo ha neanche richiesto, dovrebbe contattare Tim e  scegliere un piano tariffario da attivare sulla sua linea, che non comprenda l’opzione Tim Prime Go. L’unica cosa da  tener presente, è il fatto che si tratta di un’operazione a pagamento, del valore di 3 euro: oltre al danno anche la beffa. Direi che Tim continua a non essere estremamente trasparente con i suoi clienti, nonostante i richiami da parte dell’Autorità che vengono fatti…