Glifosato, i lobbisti della Monsanto “espulsi” dall’Europarlamento

È costato caro ai rappresentanti della Monsanto il rifiuto di presentarsi all’Europarlamento per parlare dello scandalo Monsanto Papers come richiesto dalle commissioni competenti: lobbysti del colosso dell’agri-tech sono stati “espulsi” dal palazzo di Strasburgo.

E così la Conferenza dei presidenti – composta dai leader dei gruppi parlamentari europei – ha deciso giovedì 28 settembre di ritirare il diritto della lobby di accedere agli edifici del Parlamento. “Abbiamo appena ufficialmente rifiutato l’accesso al Parlamento europeo ai lobbisti di Monsanto. Questa decisione è stata presa dal Conferenza dei presidenti il ​​28 settembre “, ha spiegato Marc Tarabella, capo della delegazione del partito socialista belga, in un comunicato stampa.

Una decisione davvero draconiana scattata quando i rappresentanti della Monsanto hanno rifiutato di comparire davanti alle commissioni parlamentari per l’Energia e l’Ambiente l’11 ottobre per essere auditi in merito alla vicenda dei “Monsanto Papers” – l’ingerenza che il big delle sementi e degli Ogm avrebbe esercitato per screditare la Iarc che ha classificato il glifosato come probabile cancerogeno – e sulla questione del glifosato, principio attivo alla base del RoundUp, l’erbicida Monsanto più usato al mondo, su chi pende la decisione degli Stati membri se riautorizzane l’impiego oppure no.