“A me hanno richiesto sia il foglio di prenotazione del vaccino ancora da fare, rilasciato dalla Asl, sia l’autocertificazione in cui dichiaro di avere prenotato l’appuntamento!”. Un eccesso di scrupolo o un’inutile doppione?
A pochi giorni dalla prima campanella la questione vaccini tiene banco (è proprio il caso di dirlo). La segnalazione della doppia richiesta ci arriva da una mamma che ha iscritto il proprio figlio in un nido di Milano. Sembrerebbe davvero una richiesta superflua, dato che la legge Lorenzin richiede o l’uno o l’altro documento. Ma tant’è. “Quando le cose non sono chiare e definite una volta per tutte (e per tutti), finisce sempre così: che per non sbagliare ti chiedono tutte le carte che possono”, sospira la nostra lettrice milanese.
In effetti, come abbiamo scritto ieri, se è chiaro quali sono quelli obbligatori, necessari per la frequenza scolastica dei bambini e ragazzi fino a 16 anni, nonché le date entro cui mettersi in regola (10 settembre per nidi e materne, 31 ottobre per gli altri gradi di istruzione), non c’è uniformità di vedute sulla gestione delle procedure: ogni Regione si è mossa in autonomia cercando soluzioni di semplificazione in favore delle famiglie, ma evidentemente c’è sempre chi – in maniera giustificata o meno – ripristina l’eccesso di burocrazia che si tenta faticosamente di evitare.
La situazione lombarda
In Lombardia, in particolare, la Regione ha addirittura concesso una proroga di 40 giorni per mettersi in regola con le vaccinazioni obbligatorie (in contrasto con la legge, che prevede invece termini ultimi non prorogabili). E per chi è in attesa di effettuare il vaccino già prenotato basterebbe seguire le indicazioni del decreto Lorenzin esibendo alla scuola il foglio della Asl con la prenotazione.
Per il Lazio attivo un portale dedicato
Nel Lazio, invece, è attivo da oggi il sito www.regione.lazio.it/vaccini/ dove trovare tutte le informazioni utili e scaricare i moduli da compilare se si è in regola o se le vaccinazioni sono da completare.
Un bell’aiuto per le famiglie laziali, confortate anche dal fatto che per l’iscrizione è sufficiente l’autocertificazione con la quale dichiarano di essere in regola con la normativa o manifestano la volontà di mettersi in regola secondo i tempi previsti dalla legge.
Insomma, nessuna corsa alla vaccinazione.
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Il Garante della Privacy apre allo scambio dei dati
Un’altra buona notizia arriva dal Garante della Privacy che ha approvato un provvedimento urgente per permettere lo scambio dei dati tra scuole e asl, anticipando questa possibilità che sarebbe stata comunque operativa dal 2019.
Da oggi, dunque, gli istituti scolastici e i servizi educativi per l’infanzia potranno trasmettere gli elenchi degli iscritti alle Asl competenti per territorio per consentire la verifica della regolarità vaccinale senza aggiungere oneri burocratici a famiglie e pubblica amministrazione.
Gli elenchi potranno essere usati per l’attività di verifica delle singole posizioni e per l’avvio delle procedure previste (ad esempio la convocazione dei genitori), nonché per la pianificazione delle attività necessarie a mettere a disposizione dei genitori la documentazione prevista dal decreto.
A richiedere il provvedimento è stata innanzitutto la Toscana, seguita da altre regioni, come Campania, Abruzzo, Sicilia e Calabria. Ma altre ancora sembrano interessate a seguire lo stesso sistema.