L’estate del 2017 è la prima in cui gli ansiosi turisti italiani possono chiamare casa dagli altri paesi europei senza il rischio di pagare una bolletta stratosferica. Questo grazie al regolamento dell’Unione europea sul roaming entrato in vigore lo scorso 15 giugno, secondo cui le compagnie telefoniche non possono applicare sovraccosti per le chiamate e gli sms quando si è in trasferta. Di fronte a una notizia così la tentazione di dimenticarsi delle tariffe e di fare lunghissime telefonate senza badare al dove e al quando è fortissima, ma nasconde dei rischi enormi per le proprie tasche se non si conoscono bene i limiti. Nel numero in edicola (disponibile qui) pubblichiamo una guida per evitare le trappole del roaming “gratuito” e il confronto sui pacchetti-vacanza dei vari operatori. A cominciare dalle telefonate internazionali che sono rimaste a pagamento: sono a Parigi, ad esempio, con la mia Sim italiana chiamo Roma e pago in base alla mia tariffa, ma se chiamo per prenotare un ristorante sulla Rive Gauche, ovvero un numero fisso o mobile francese, quella sarà fatturata a parte come telefonata internazionale. Per non parlare dei limiti che gli operatori possono far scattare sui giga a nostra disposizione. Senza infine dimenticare che il “roaming like at home” non vale in eterno ma superati i 4 mesi all’estero il nostro operatore ci applicherà degli extracosti.
Non solo. Esistono diverse eccezioni che è bene tenere a mente. Innanzitutto, sembra banale ma non lo è, va rimarcato che l’Europa e l’Unione europea non coincidono. Chiamare l’Italia da paesi non aderenti alla comunità europea come la Svizzera, Andorra, l’Albania e Montenegro, significa non poter approfittare della fine del roaming e andare incontro ai sovraccosti decisi dalle aziende telefoniche. Discorso diverso per la Gran Bretagna, che nonostante la Brexit, dovrà rispettarne le regole fine alla conclusione del processo di distacco. Un’altra cosa di cui bisogna tenere conto è che il mare non fa sconti telefonici. Gli utenti devono anche stare attenti alle chiamate che fanno durante le traversate in traghetto. Ad esempio da Civitavecchia alla Corsica o da Ancona alla Grecia: qui i telefoni si collegano tramite una rete dedicata per la compagnia di navigazione, dove le tariffe sono spesso proibitive anche 3,50 euro al minuto per una chiamata che utilizza connessioni satellitari al di fuori del regolamento Ue.
Tra le condizioni poco conosciute che rischiano invece di costare care c’è senz’altro quella che riguarda il tipo di telefonate che si possono fare senza pagare costi aggiuntivi rispetto alla normale tariffa nazionale. Se chiamare un numero italiano col proprio smartphone mentre si è in un qualsiasi altro paese rientra nell’abolizione del roaming, telefonare a un numero straniero-terzo comporterà costi aggiuntivi: l’esempio comune è la telefonata mentre si è in vacanza a Parigi e si vuole, con la Sim italiana, chiamare Berlino.
I complicati calcoli per il web gratuito
La nuova normativa Ue sul roaming impone delle regole anche sul traffico dati, ovvero sulla navigazione su internet dallo smartphone. Se è vero che le compagnie non potranno imporre sovrapprezzi appositi al traffico dati consumato all’estero, l’Europa lascia la libertà di imporre alcune limitazioni, come la quantità massima dei giga inclusi nell’offerta da poter utilizzare. Nello specifico, come afferma la stessa Commissione europea, “se in patria si dispone di traffico di dati mobili illimitato o di tariffe molto convenienti per i dati mobili, l’operatore potrebbe applicare un limite di salvaguardia (politica dell’uso corretto) all’uso dei dati in roaming. In tal caso, è tenuto ad informare preventivamente l’utente e ad avvisarlo nel caso in cui tale limite venga raggiunto”. Ma cosa intende il regolatore con “tariffe molto convenienti per i dati mobili”? Sono le offerte in cui dividendo la tariffa mensile (al netto dell’Iva) per il numero di giga inclusi, si ottiene una cifra inferiore a 3,85. E in questo caso, come si fa a capire se l’operatore ci sta fregando proponendoci una numero di giga massimo per l’estero fuori legge? Per le tariffe con dati illimitati, la soglia di navigazione massima che l’operatore può imporre al cliente corrisponde al doppio del risultato della divisione della tariffa netta per 7,70: il risultato corrisponde ai giga che si possono usare senza ricorrere a sovrapprezzi. Oltre tale soglia, è possibile continuare a utilizzare i dati in roaming pagando dei costi aggiuntivi: massimo 7,70 euro a Gb più Iva.
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I costi aggiuntivi dopo i 4 mesi
Infine, va ricordato che le nuove regole che aboliscono il roaming sono state indirizzate a chi viaggia per periodi brevi, in modo da non svantaggiare le compagnie nazionali con offerte non concorrenziali provenienti dall’estero. Gli operatori, infatti, possono applicare costi aggiuntivi nel caso in cui l’uso in roaming della Sim è più prolungato dell’uso nel paese d’origine per quattro mesi consecutivi. In questo caso, l’operatore deve avvisare l’utente, e la tariffa massima che gli applicherà è di 3,2 centesimi al minuto per chiamate, di un 1 cent per sms e di 7,70 euro per ogni gigabyte.