Il nostro pianeta è un bene in prestito con diritto di uso, ma con l’obbligo di passarlo alla prossima generazione migliorato. Una delle fonti di spreco maggiormente in crescita è quella alimentare. I nostri nonni erano molto bravi a ridurre, quasi azzerandoli, i volumi della busta dell’umido perchè ciò che si buttava era veramente impossibile da riutilizzare o riciclare. Oggi la coscienza ambientalistica, la crisi economica e la voglia di tornare a una cultura gastronomica più consapevole rendono attuali i nostri nonni e la loro conoscenza degli alimenti, facendoci riscoprire l’arte del riutilizzo.
Mi è avanzato tanto pane, oramai è secco e non credo di poterlo utilizzare, domani sarà buono per i colombi della piazza
FALSO Il pane secco è fra i prodotti che maggiormente si presta a un suo riutilizzo in mille modi. Si possono fare dei crostini che passati in padella con dell’olio extravergine d’oliva e delle erbe aromatiche li trasforma in perfetti ingredienti per zuppe o vellutate di verdura oppure fanno diventare i minestroni più corposi. Il più facile dei modi per ridare vita al pane secco o raffermo è quello di grattugiarlo magari con della frutta secca così da usarlo per preparare delle speciali panature per qualche fritto più croccante e ricco di vitamine liposolubili destinato ai nostri bambini. Infine, se riflettiamo esiste tutta una serie di prodotti come le bruschette, le friselle napoletane o le tapas spagnole basate su pane abbrustolito e secco che ora sembrano tornate di gran moda.
Quando compro delle verdure mi regalano spesso tanto prezzemolo e basilico che però restano in frigo fino a quasi marcire, non so proprio cosa farci, preferisco buttare tutto
FALSO Per quanto riguarda il prezzemolo si può congelare facilmente, fatelo senza tritarlo, e mantiene quasi intatte tutte le sue proprietà sensoriali e può tornare comodo quando non è facile trovarlo. Nel caso del basilico la sua rinascita è ancora più allettante, si può fare del pesto alla genovese e congelarlo nelle vaschette del ghiaccio per avere delle porzioni facilmente utilizzabili. Il pesto è una salsa con interessanti proprietà salutistiche collegate agli ingredienti fra cui basilico, pinoli, aglio, olio extravergine d’oliva che nel loro insieme sono un tesoretto di antiossidanti, di vitamine e di polifenoli che è sempre bene avere sottomano anche quando il basilico non si trova, con il vantaggio di conoscere gli ingredienti e di farsi pavoni con gli amici a cena.
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Ho molta frutta in frigo, con queste temperature tende a maturare troppo velocemente, domani mi preparerò degli ottimi frullati da usare al lavoro
VERO Va ricordato che numerosi frutti sono “vivi” anche dopo staccati dalla pianta e continuano la loro naturale maturazione. Con le temperature estive e soprattutto con il tempo che scorre rapidamente, questi frutti maturano troppo diventando poco appetibili. Però banane, more, mirtilli, fragole, lamponi, meloni, pesche etc. si possono facilmente trasformare in ottimi frullati ricchi di vitamine e sali minerali. L’alternativa è di produrre delle marmellate casalinghe che di solito diventano modi di socializzazione per la loro ampia produzione che costringe a scambi di barattoli col rilevante vantaggio di creare una ampia rete di amicizie. Purtroppo, si sta verificando che molti neofiti riducono la quota di zucchero da aggiungere alla marmellata pensando di alleggerire il carico calorico. Questa scelta di usare meno zuccheri apre la strada alle muffe che trovano il modo di accrescersi e produrre sostanze talvolta pericolose. Lo zucchero aggiunto riducendo la quantità di acqua nella marmellata, ha anche lo scopo di sfavorire questi scomodi e pericolosi ospiti.
Ho molte verdure avanzate dal pranzo e soprattutto ho cotto troppa pasta, farò una “frittata imperiale” per i prossimi giorni
VERO La pasta in quasi tutti i suoi formati si presta a creare delle frittate eccellenti, basta avere delle uova, del formaggio, meglio se di ottima qualità, spezie varie e poco sale. Alla pasta si possono aggiungere le verdure già cotte e tagliate in pezzi medio-piccoli e procedere poi alla sua cottura. Vi ricordo che il termine frittata è derivato da “frittura” per cui si comprende perchè in certi casi si crea una preventiva ostilità per questioni caloriche, inibendoci dal prepararla con leggerezza. Il consiglio che si può dare è molto semplice, provate a farla in forno a 180°C e in circa 20 minuti otterrete una buona “frittata”. È anche vero che non peccare spesso riduce di molto il nostro piacere per cui consumare una buona vera frittata all’antica, in uno stile di vita ottimale, non è un grave peccato.
Ho comprato dei piselli freschi e ora mi ritrovo una piccola ciotola di piselli e una grande busta di bucce che non so come utilizzare, domani le butterò nell’umido…
FALSO Le bucce di piselli sono una fonte di sostanza molto utili, il consiglio è di lavarle a fondo, farle bollire per quaranta minuti, passarle nel mixer e poi in un passaverdura così da eliminare le fibre più indigeste. Se uso questa purea di bucce insieme a del brodo vegetale, delle cipolle e olio extravergine d’oliva ecco che si ottiene una vellutata da gustare con una spolverata di formaggio. Queste bucce sono ipocaloriche, rispetto anche ai piselli che contenevano, sono ricche di ferro e di vitamine A e C e soprattutto non costano nulla. Questo tipo di riciclo si può applicare anche ad altre leguminose come le fave per esempio che sono molto nutrienti. Il consiglio più importante è quello di usare prodotti biologici e non trattati con molecole chimiche che di solito si trovano sull’esterno di queste verdure.