Pasta, il Canada contraria all’indicazione d’origine in etichetta

A poche ore dalla firma dei decreti interministeriali per introdurre in Italia l’inidicazione obbligatoria dell’origine della materia prima sulle confezioni di pasta e riso, dal ministero dell’Agricoltura di Ottawa trapela nervosismo e preoccupazioni per le sorti delle esportazioni di grano verso il nostro paese. Secondo il sito Euractiv il governo canadese avrebbe chiesto “chiarimenti a Roma sul decreto firmato ieri dai ministri Martina e Calenda”.

Più esplicito Cam Dahl, presidente dell’organizzazione Cereals Canada, di cui fanno parte i colossi Cargill Inc e Richardson International, ha dichiarato  che “prevede che le etichette italiane avranno effetto all’inizio del prossimo anno e questo comprometterà le nostre esportazioni”.

Insomma secondo il governo canadese e i produttori di grano (che utilizzano il glifosato per favorire la maturazione del frumento) la maggiore trasparenza per il consumatore italiano sulla provenienza della materia prima si ripercuoterà sui rapporti commerciali tra i due paesi uniti, ricordano gli interessanti, anche dall’accordo Ceta.