Glifosato, la Germania volta le spalle ai consumatori e dice sì

MONSANTO PCB

Dall’incontro di ieri arriva un’altra batosta per i consumatori europei: la Germania voterà Sì al rinnovo decennale del glifosato, con un pensierino anzi a chiedere addirittura l’autorizzazione per 15 anni, cioè il massimo consentito.

“Dopo due anni di trattative – commenta l’eurodeputato Marco Affronte, che segue con preoccupazione l’evolversi della vicenda – solo lo schieramento deciso di uno dei pesi massimi dell’Europa poteva cambiare gli equilibri sul rinnovo/non rinnovo del Glifosato (la cui autorizzazione per l’uso in Europa scade il 31 dicembre 2017). Quello schieramento è arrivato, purtroppo – pare certo – dalla parte sbagliata”.

Francia, Italia e Spagna non si sono sbilanciate, ma la posizione tedesca è ovviamente determinante.

Pesa la trattativa Bayer-Monsanto

Come mai, ci chiediamo, dopo l’astensione dello scorso anno questo cambiamento di fronte? “Pare che siano state le imminenti elezioni in Germania a far prendere alla Cancelliera la decisione di accontentare i tantissimi agricoltori tedeschi che usano il Glifosato, contenuto nel RoundUp della Monsanto che – non è un dettaglio – sta trattando con la tedesca Bayer per la fusione“, ci spiega Affronte.

Eccolo il punto, che appare ben lontano dalla tutela degli interessi dei cittadini europei: l’affare in corso (da finalizzare entro la fine del 2017) tra il gruppo tedesco che vuole acquisire la multinazionale Usa dei pesticidi coinvolge interessi economici troppo grandi da scalfire. E tutto il resto – tutela della salute e dell’ambiente – passa in secondo piano.

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La strada verso il voto

Non siamo ancora al voto, che arriverà probabilmente in autunno. L’incontro di ieri è servito alla Commissione europea per presentare ufficialmente la sua proposta agli Stati membri, e in questa sede ha ottenuto l’appoggio tedesco.
Ora gli Stati membri sono stati invitati a fornire commenti scritti sulla proposta dell’esecutivo Ue entro il primo settembre, poi seguiranno altre due sessioni di discussione, a settembre e ad ottobre, e infine il voto decisivo nell’ambito dello Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed  (Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi), dove siedono rappresentanti scientifici per ogni nazione.

“Noi del Gruppo Verdi/ALE – conclude Affronte – siamo fortemente convinti che il Glifosato vada bandito dall’Unione Europea. Bisogna applicare il principio di precauzione. Chi dice che il prodotto non può essere bandito fino a che non ci siano forti evidenze scientifiche che faccia male, fa il finto tonto”.