Quel colorante discutibile nello Squeeze & Go di Granarolo (e non solo)

Parliamo di Squeeze &GO della Granarolo, un’accattivante confezione che ammicca ai bambini ma, a mio giudizio non è proprio un prodotto adatto a loro. A parte, la presenza di troppi zuccheri, (zucchero e amido modificato) e di aromi, c’è un ingrediente che molti forse non conoscono e che ci convince poco: l’annatto.

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Strana logica quella di Granarolo. Sul suo sito, descrivendo Squeeze&GO lo definisce senza coloranti, tranne riportarli nella lista degli ingredienti

Cos’è l’annato

Ma cos’è l’annatto? È un pigmento estratto dai carotenoidi bissina e norbissina, provenienti dai semi di Bixa Orellana, una pianta tropicale nativa dell’America.

Renata Alleva ha un blog che aggiorna costantemente su alimenti, nutrizione, genitori e bambini. È laureata in Scienze Biologiche nel 1990, con una tesi su l’ obesità infantile. Nel 1991 vince il concorso per un dottorato di ricerca in Biochimica presso l’Università di Bologna e ne consegue il titolo nel 1995, con una tesi che ha come argomento lo studio delle lipoproteine plasmatiche. Durante il Dottorato di ricerca ha trascorso un periodo di attività di ricerca presso l’Istituto di Tecnologia e Fisiologia degli Alimenti dell’Università di Granada (Spagna), e successivamente nel 1996 vince una borsa post-dottorato e svolge gran parte dell’attività di ricerca presso la Biochemistry Unit dell’Hearth Research Insitute di Sydney (Australia), diretto dal Prof Roland Stocker, poi ad Aberdeen ( Scozia), presso il DNA Instability Group, del Rowett Institute diretto dal Prof. Andrew Collins e ad Amburgo (Germania), presso il dipartimento di Biochimica dell’Università di Medicina diretto dalla Prof. Ulricke Beisigel. Rientrata in Italia, dal 1999 è ricercatore a contratto presso l’ IRCCS Rizzoli di Bologna e collabora con l’Apoptosis Research Group, School of Medical Science (Griffith University, Gold Coast Australia), diretto dal Prof. Jiri Neuzil. Nel 2004 consegue un Master di II° Livello in Nutrizione Clinica presso l’Università di Siena nel 2005 vince il concorso per il corso di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e nel 2009 consegue il titolo di specialista, presso l’Università di Siena. Nel 2004 inizia ad esercitare la professione di Nutrizionista. È autrice di circa 50 lavori internazionali e capitoli di libri con un impact factor di 131.49, in argomenti che riguardano Alimentazione, Integratori, Nutrigenomica, Stress Ossidativo e tumori. Relatrice in convegni nazionali e internazionali, e corsi ECM, ha vinto 3 premi nazionali come migliore comunicazione e collabora con varie testate giornalistiche. E’ impegnata da anni nella promozione della salute attraverso i corretti stili alimentari con particolare attenzione all’Agricoltura Biologica, ed ha partecipato come relatore a cicli di incontri presso scuole materne, medie inferiori e superiori, associazioni private, e corsi di aggiornamento ECM. E’ rewier per riviste scientifiche internazionali, British journal of Nutrition, European Journal of Nutrition, Toxicology in vitro. Negli ultimi anni si è interessata al ruolo dei pesticidi sulla salute umana e ha partecipato come relatore a diversi convegni informativi sul tema. E’ presidente della sezione provinciale dell’ISDE ( associazioe medici per l’ambiente) di Ascoli Piceno e membro del PAN (Pesticide Action network) Italia.

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Attualmente in Europa l’annatto (E 160b) è autorizzato come colorante alimentare entro un range che varia da 10 a 50 mg al chilo dipendentemente dal tipo di cibo e viene utilizzato per ottenere sfumature di giallo, rosso e arancione.

Attenti ai ghiaccioli

Tra il 2011 e l 2015 in Europa è stato utilizzato in oltre 4.500 prodotti tra cui, margarine, formaggi come lo cheshire, l’edam, il pesce affumicato, liquori, dessert, cereali per la colazione, snack, prodotti da forno, grassi emulsionanti e gelati. In particolare, l’utilizzo del colorante E 160b è molto comune tra i ghiaccioli (Gelatelli Lidl, Ghiaccioli Conad, ghiaccioli Carrefour) ed è presente per dare la colorazione arancione a prodotti come i biscotti Orangino della linea gluten free.

I dubbi dell’Efsa

Recentemente l’EFSA, interrogata a valutare la sicurezza di questi colorante, ha sottoposto ad esame cinque estratti di annatto (F, B, C, E, G) che vengono processati in modi diversi ed ha concluso che “non ci sono studi sufficienti per poter trarre conclusioni affidabili sul potenziale genotossico di estratti di annatto, nello specifico solventi estratti da bissina e norbissina (E 160b), estratti alcalinici da annatto (E 160b) e estratti di olio di annatto (E 160b), pertanto in base al principio di precauzione, ne raccomanda la sospensione e sostituzione“.

Vi sembra un prodotto da dare ai bambini? Ricordo sempre che i coloranti sono additivi inutili e in questo prodotto ancora di più se si pensa che se l’utilizzo viene fatto proprio utilizzando il prodotto succhiando direttamente dalla confenzione il colore del prodotto neanche viene visto.