Bici passione italiana ma le strade sono sempre più insicure

BICI

Una precedenza non data e la mancata percezione della presenza del mezzo a pedali sulla carreggiata: sono tra le principali cause degli incidenti che coinvolgono le biciclette in Italia secondo la ricerca recente sulla sicurezza stradale, condotto da un gruppo di psicologi sociali dell’Università di Bologna.

In linea generale le due cause principali che creano problemi ai ciclisti sono i comportamenti di chi si muove in strada e le caratteristiche delle infrastrutture stradali. In particolare, per quanto riguarda i comportamenti, tra i pericoli che emergono più di frequente ci sono i ‘blind spot‘, ossia angoli ciechi nel campo visivo dell’automobilista ma gli incidenti si verificano anche quando il ciclista è, in teoria, ben visibile: un fenomeno noto come ‘looked but failed to see‘, guardare senza riuscire a vedere.

“Crescono i ciclisti, aumenta la sicurezza”

“La nostra attenzione – ha spiegato Gabriele Prati uno dei ricercatori coinvolti nello studio bolognese – opera selezionando alcuni stimoli da noi attesi, come ad esempio possibili macchine in arrivo, ma tralasciandone altri, spesso meno attesi. Per questo può succedere che, pur guardando in una direzione, non si riescono a percepire alcuni elementi rilevanti per la propria e altrui sicurezza, ad esempio un utente vulnerabile della strada che sta sopraggiungendo”.

Quindi, più piccole, meno veloci e più rare delle auto, le biciclette, viene spiegato nella ricerca bolognese, fanno “più fatica ad affacciarsi nel campo di attenzione degli automobilisti. Tanto che quando le bici sono invece molto presenti gli incidenti calano“. In pratica “all’aumentare del numero dei ciclisti, aumenta la sicurezza dei ciclisti stessi. I conducenti di automobili diventano più consapevoli della presenza dei ciclisti e migliorano la loro capacità di anticiparne la presenza nel traffico”.

Servono più ciclabili, ma attenti agli incroci

Poi ci sono le infrastrutture e, se da un lato, la presenza di piste ciclabili separate dal traffico motorizzato gioca un ruolo importante per la sicurezza dei ciclisti, dall’altro le corsie riservate ai ciclisti possono rivelarsi particolarmente pericolose in prossimità degli incroci e, anche in questo caso, conta la percezione.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Il rapporto A B Ci

Continuano ad aumentare il numero degli appassionati alla due ruote. Secondo A Bi Ci  il 1° Rapporto sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città, realizzato da Legambiente in collaborazione con VeloLove e GRAB+, almeno il 15% della popolazione di Cremona, Rimini, Pisa, Padova, Novara e Forlì utilizza quotidianamente la bici per i propri spostamenti. Poi ci sono ancora Ravenna, Reggio-Emilia, Treviso e Ferrara con percentuali di abitanti che preferiscono il manubrio al volante che oscillano tra il 22% e il 27%. Per arrivare infine al top di Pesaro e Bolzano, dove circa un abitante su tre pedala per raggiungere il luogo di lavoro o di studio. Tra le grandi città, invece si distingue Milano, mentre Roma è in coda al gruppo: nella Capitale solo 5 persone su mille usano la bici.